M5S: il voto sprecato

Chissà se volendo o meno, ma Beppe Grillo è riuscito in poche battute a sintetizzare quanto in molti pensavano degli esponenti pentastellati e di chi li vota. Lo ha fatto rispondendo, nel corso di un’intervista rilasciata domenica al Corriere della Sera, ad una precisa domanda sul compito della politica oggi.

Per il comico genovese la missione della politica è “impedire che si facciano schifezze piuttosto che fare cose meravigliose. La verità è che la politica bisognerebbe analizzarla come una malattia mentale perché si basa sul niente. Anche i voti ai candidati si fondano sulla popolarità, sulla gestualità, sulla simpatia. È una rappresentazione del nulla. Il nulla che riempie il vuoto”.

Niente da eccepire e adesso si capisce il perché gli eletti del Movimento Cinque Stelle si dimostrano, agli occhi dei più e nei fatti, incapaci di amministrare: perché loro sono esclusivamente impegnati “ad impedire che si facciano schifezze” e non a fare cose (più o meno meravigliose che siano). Tutto sommato è più facile controllare l’operato degli altri che essere costruttori di qualcosa in prima persona.

E poi, tutti quei voti che ricevono (anche) quelli di Grillology costituiscono “una rappresentazione del nulla che riempie il vuoto”: ecco perché il M5S ne prende così tanti: perché, evidentemente, meglio di altri riescono a rappresentarlo quel nulla. Dei “malati mentali del niente” dei quali non resta che ricordarsi la prossima volta che ci si dovrà recare alle urne ed evitare di dar loro il consenso: il voto al “non fare” è davvero sprecato.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:56