Disastro banche: Renzi salva se stesso

“Un disastro sulle banche. L’Esecutivo poteva e doveva fare di più”. “Danno incalcolabile. Si fa perdere fiducia ai risparmiatori” e, ancora, dice Silvio Berlusconi, “governo e Banca d’Italia dovevano vigilare e dare l’allarme in tempo”.

Il governo Renzi sapeva e c’era chi, addirittura, sapeva prima e più degli altri, come il fratello di Maria Elena Boschi, che, assunto alla Banca Etruria del padre nel 2007, ne è uscito guarda caso nel 2014, poco prima del disastro, per andare in uno studio legale. E’ arcinoto che di questi tempi nessuno lascia la banca di cui papà è vicepresidente, stipendio ed agi assicurati, per andare a fare la fame in uno studio legale dove si assembrano gli altri figli di papà avvocato da sfamare e lo stipendio non è affatto sicuro a fine mese, per non dire i differenti orari di “lavoro” ed agi. Ha ragione la povera signora di Ercolano che ha assalito il ministro per caso Boschi sputandole in faccia, “perché voi non siete disoccupati come noi?” Eh già, chissà perché. Perché, cara signora, questi al governo Renzi, tutti i ministri che lei vede, ed al Parlamento giudicato per tre quarti incostituzionale dallo stesso Mattarella ex giudice costituzionale, hanno rubato il governo, mai eletto da nessun italiano, e soprattutto poltrone e stipendi, e che stipendi, cara signora, lei ci sfamerebbe tre generazioni ad Ercolano. E siccome al governo Renzi sono tanto inadatti quanto incapaci, e oltretutto non devono neanche rispondere a nessuno dei disastri che combinano e di quanto fatto, prosperano che è una bellezza, e a lei e voi tutti, cara signora di Ercolano, tocca stare nella miseria, ed accorrere a “ammirare” i più ladri di tutti, i ministri ed i governi illegittimi di sinistra al potere rubato.

Così come Giorgio Napolitano, figli amici e parenti tutti, che “festeggiano” la miseria a nostre spese dell’Italia di cui sono causa. Questo è quanto. Ed è per questo che, prima che gli si strappi vesti e cibo ai ladri imbroglioni al governo da strapazzo, sarebbe opportuno andare a votare. O forse no, forse, perché l’Italia impari e sappia bene, per il futuro, è bene si vada ancora avanti un po’ con i dilettanti ladri imbroglioni di sinistra allo sbaraglio, di modo che, insieme alla miseria e al disastro comuni, emerga e vomiti fuori per intero lo spettacolo degli ignobili al potere disarcionati e messi al tappeto dalla furia imbestialita di un popolo illegittimamente tradito. Da chi? Da chi ha abolito il sistema democratico in Italia, sopprimendo il voto in capo agli italiani, e si è arrogato arbitrariamente quanto discrezionalmente, il potere di decidere per tutti, tradendo Costituzione e Paese.

Gli italiani hanno infatti un diavolo per capello adesso che cominciano a toccare con mano che i loro risparmi sono bruciati ed è divenuta certezza, più che sensazione, l’essere stati presi in giro con le dichiarazioni di crescita inesistente dell’economia, mentre al contrario il Paese reale è tuttora alle prese con un potere d’acquisto ridotto all’osso e la disoccupazione cronica. Difatti disoccupati e madri hanno “accolto” gli imbroglioni al potere rubato, da ultimo, al grido di: “Lavoro, lavoro”, brandendo calci, al momento figurati (ancora per poco), e riportando con i piedi per terra i sinistrorsi come l’attuale illegittimo ministro del lavoro Giuliano Poletti, il quale, ex presidente proprio guarda caso delle cooperative rosse fallite, ha avuto la felice idea di fare una capatina in un mercato di Roma. Ogni passo è stato un cazziatone da mamme e nonne inferocite al grido: “Perché i vostri figli non sono disoccupati? - chiedevano le casalinghe - o perché la mia pensione non è rivalutata? O perché l’Italia è ferma?”. Eh già. Perché, cari sinistrorsi ladri?

Renzi doveva vigilare, ed ora rischiamo il disastro.”Il governo intervenga per evitare un disastro”. Si chiede a gran voce dopo la vicenda che ha portato al fallimento delle quattro banche italiane tra cui Banca Etruria, l’ormai noto istituto di papà Boschi. Ci sono 20mila cittadini che hanno investito i risparmi di una vita sulle cosiddette obbligazioni subordinate delle loro banche di fiducia, i direttori di quelle quattro banche “salvate” da Renzi con i nostri soldi e nascondendo inghippi sinistrorsi e incapacità del governo illegittimo stesso, li hanno portati ad investire su quelle obbligazioni dicendo che erano sicure. E ora si trovano senza più niente. Il governo Renzi e la Banca d’Italia dovevano vigilare. Dovevano dare l’allarme per tempo. Non solo a loro stessi, amici e familiari. Che dice ad esempio Agnese in cattedra sotto casa da brava dipendente pubblica, con stipendio dato con i nostri soldi, dalla tassazione esosa a nostro carico, guarda caso avuto proprio adesso col marito a rubare da sinistra in “politica” a danno del Paese?

Da qualche parte doveva arrivare, non si truffa impunemente, e la rivalsa sta arrivando con l’ira dei risparmiatori che oggi si abbatte su Renzi e su tutto il Pd, sulle regioni rosse e sul sistema coop tutto incluso. Perché non funziona ed è fondato sulla frode e sull’inganno rossi. “Se non troviamo una soluzione per chi ha perso soldi, io in città non posso più farmi vedere”, ha denunciato il deputato aretino Marco Donati all’ultima riunione del gruppo Pd. Caro Donati, lei dovrebbe rappresentare la gente che l’ha votata nella sua città. Dato che ciò non è mai successo, questo è quello che doveva prima o poi succederle. Cominci a girare alla larga da Arezzo e dall’Italia e restituisca agli italiani deleghe e stipendio. Faccia come gli altri non di sinistra costretti a fuggire dall’Italia per lavorare. Veda se la prendono come cameriere a Londra perché qua il suo Pd ha distrutto l’Italia e il sistema democratico che si era data. Lo stesso vale per Renzi e per tutto il Pd. Adesso si goda lo scontento e l’ira della gente che ha imbrogliato e gabbato. Adesso i ladri imbroglioni si godano per intero lo scontento e l’ira di cui sono la causa, loro dovuti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:24