
Forse forse, è la strada per smascherare la sinistra che occupa la cosa pubblica come fosse propria. La diffusione degli stipendi pubblici erogati a soggetti della sinistra militante quali Fabio Fazio e Luciana Littizzetto su Rai Tre con ospite milionario, Yanis Varoufakis, deciso dalla sinistra ma il cui costo come sempre scaricato e pagato dagli italiani, è cosa utile a chiarire come stanno le cose, per prenderne atto e reagire.
Chi aveva ancora dubbi sulla reale natura politica di sinistra, comunista dirigista di Renzi, imposto al governo senza alcun voto degli italiani dal veterocomunista Napolitano, se li farà passare di fronte, a proposito della Rai, al canone messo dallo stesso e dal suo governo illegittimo nella bolletta della luce degli italiani, tanto per fregarli tutti. In attesa di andare al voto, quanto mai necessario, si deve fare un’utile opera di trasparenza ed emersione di quanto si paga e a chi, nella pubblica amministrazione, di modo che gli italiani conoscano e sappiano bene chi pagano e quanto. Cioè a fronte di cosa e di chi vengono incanalati e dati i soldi delle loro tasse esosissime. È bene si sappiano assegni e stipendi che a fine mese, con i soldi delle nostre tasse, vengono corrisposti a chi, e soprattutto a fronte di che cosa. Si individui poi l’ente erogatore e si stabilisca, se davvero serva, se ce ne sia davvero bisogno, se gli italiani necessitino, per la loro non qualità di vita erogata dal settore pubblico, di quella specifica unità.
La maggior parte degli enti pubblici italiani, per lo più occupati dalla sinistra che, lo si ripete, li utilizza a spese degli italiani per sé e non certo per una effettiva utilità reale collettiva, va chiusa, soppressa, eliminata. La truffa di Renzi del canone nella bolletta della luce degli italiani non salverà né l’ente né Renzi dagli italiani. È solo questione di tempo. Napolitano ha barato ed imbrogliato per mettere al governo, non eletti, ben tre governi di sinistra (Monti, Letta e Renzi), ma quanto potrà, lui e quelli come lui, continuare ad imbrogliare? Poco, molto poco. I periodi di crisi economica fanno stringere la cinghia ed hanno l’oggettivo “pregio”, se così si può dire, di fare emergere e portare i nodi al pettine, di fare vedere bene la realtà. Questa sinistra comunista illegittimamente beneficiata da Napolitano e tuttora da Mattarella, non si è affatto prodigata a emendare le strutture ed i meccanismi statali obsoleti, né ha mai lavorato per aggiustare, rivederli, riformare. Si è unicamente assisa lucrando per sé, per lo più facendo il gioco delle tre carte: abbasso di qui ed alzo tre volte tanto di là. Mandati via tutti i commissari alla cosiddetta spending review, ha svelato la propria natura e fatto della cosa pubblica il proprio magna magna, aggiungendovi i “nuovi” furbi arraffatori comunisti Renzi e compagni. Si sono appropriati della cassa degli italiani e delle casse dello Stato italiano con l’imbroglio e sovvertendo ogni regola democratica, violandola, e oggi fondamentalmente rubano alle spalle degli italiani, contro gli italiani. Non c’è storia che tenga, qui siamo ai ruba galline. E spolpa di qui, spolpa di là, la sinistra all’arrembaggio della cosa pubblica necessita sempre di nuova benzina che trova alzando e immettendo tasse a iosa, obbligando gli italiani truffati a pagarle.
Cosa è successo alla Cassa depositi e prestiti se non l’avere agguantato una delle casse dello Stato? Cosa succede all’Inps che, guarda caso, si scopre avere un buco da 10 miliardi di euro per l’inefficienza, incapacità e ruberia di chi l’ha amministrato? Cos’è la Rai se non il fortino della sinistra che spartisce per sé posti e soldi degli italiani, non privatizzandola? Cosa è l’Atac? L’Anas e la sua dama cosiddetta nera? Cosa l’inutilissima ma costosissima antimafia di Bindi e compagni? Cosa sono i giudici in politica, e gli stessi giudici all’assalto di italiani e imprese perché forniscano soldi allo Stato poltronificio pubblico della sinistra? “Mafia Capitale”? Le cooperative rosse? È il sistema della sinistra e di sinistra per l’Italia che fa acqua da tutte le parti e che oggi può essere risanato solo ed unicamente privatizzando il privatizzabile, liberalizzando, cioè togliendo dalle grinfie della sinistra la cosa pubblica. Andare a votare, comunque e qualunque voto esca fuori dalle urne, è il prossimo passaggio italiano, necessario e urgente, verso la crescita e la produttività del Paese. Verrà tutto da sé.
Oggi è impossibile perché il Paese è volutamente mantenuto bloccato, fermo, dalla sinistra che lo spolpa. Pubblicare e rendere noti ai più gli stipendi della sinistra nella cosa pubblica, è un vero e proprio servizio, questo sì, pubblico, perché ci si renda conto e si invochino al più presto elezioni democratiche.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:22