Campagna elettorale: Renzi blocca l’Italia

I 60 miliardi di euro che Matteo Renzi prometteva un anno e mezzo fa di ridare subito alle imprese, cioè i debiti dello Stato verso le imprese italiane, sono utilizzati in questo momento da Renzi per farsi campagna elettorale. Renzi sta bloccando l’Italia per farsi gli affari suoi.

Come per gli 80 euro messi in busta paga a fini di consenso elettorale, allo stesso modo sta facendo con i soldi delle imprese che lavorano per lo Stato. Renzi non riduce le tasse e utilizza i soldi accantonati per saldare le fatture per sé, per i suoi interessi. E il Paese rimane bloccato. Altro che aiuto alla ripresa economica, la sola ripresa che interessa Renzi è quella che riguarda il suo personale consenso. Come farebbe ad andare, come adesso, a visitare Cuba e Perù se non defraudando ed imbrogliando, come ha fatto consenziente e plaudente l’intera sinistra, gli italiani? Sessanta miliardi, ove mai liquidati alle imprese, darebbero enorme slancio al Pil italiano, l’economia crescerebbe, le imprese ricomincerebbero a dare lavoro. Renzi invece sta indebitando l’Italia facendo crescere il deficit e non pagando il dovuto alle imprese, trattenendo per sé la liquidità al solo scopo di finanziare la sua campagna elettorale. Le imprese non dicono niente? A loro va bene così? La Corte dei conti dorme? Renzi ha rimosso funzionari del ministero dell’Economia e messo sotto di sé, cioè subordinato al governo, la Ragioneria generale dello Stato, dunque ha fatto tacere ogni denuncia di anomalia nella gestione dei conti pubblici. Va a tutti bene così? I soldi degli italiani sono in balìa di un governo non eletto ed imposto da Napolitano, mai votato dagli italiani. Renzi sta maneggiando i conti dello Stato, nascondendo le mani. E non si può neanche ricorrere alla giustizia perché i tempi sono biblici; nella sola Cassazione ci vogliono almeno sette anni ad oggi, e conseguentemente nessuno paga più nessuno. È blocco totale.

Il ritardo di Renzi nel pagamento dei debiti alle imprese è costato intanto, nel solo 2014, 6,4 miliardi, cioè il costo medio del capitale che le imprese hanno dovuto sostenere per fare fronte al fabbisogno generato dai mancati pagamenti. La Direttiva europea sui pagamenti della pubblica amministrazione prevede interessi di mora che, nel caso italiano, raggiungono oggi i 4 miliardi di euro di esborso a carico dello Stato italiano per mancati pagamenti. Investimenti, fiducia e consumi al palo, lavoro inesistente e Renzi in vacanza. Al Paese va bene così? O si va dritti veloci a votare e si cambia di corsa? Ci sarà un modo per fare valere la responsabilità grave in capo a Renzi e sbloccare pagamenti e Italia.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:30