Essere o non essere?

Fino a quando Forza Italia non troverà il coraggio di schierarsi in modo netto e definitivo contro questo Governo, il centrodestra non potrà né riformarsi né sperare di puntare a sostituirsi a Matteo Renzi. Purtroppo sta tutto qua il problema, una sorta di paradosso storico che vede il movimento che vinse lanciando l’appello della scelta di campo, non essere proprio in grado di farla oggi e sul serio. Infatti, dentro il partito che infiammò gli italiani portandoli a milioni a votare contro le sinistre, domina, in questo passaggio, il doppiogiochismo, il piede in due staffe, il trasversalismo più becero, che a nulla serve se non a logorare immagine e potenzialità elettorale.

Del resto se così non fosse, Forza Italia mai avrebbe potuto precipitare intorno alla soglia del 10 per cento, con il rischio di scendere ancora di più. Non si tratta solo di Denis Verdini, che pure ha dimostrato quel che c’era da dimostrare in quanto a coerenza, si tratta anche di un vasto gruppo più o meno dirigente, che oramai da troppo tempo viaggia a zig zag con o contro Renzi, vicino o lontano dal Premier, accanto o avverso le scelte del governo cattocomunista.

Insomma, la più grande forza antagonista al centrosinistra, quella che per anni grazie a Silvio Berlusconi ha strappato il Paese dalle grinfie della ipocrisia postcomunista, da Mario Monti in giù, per opportunismo, per confusione, oppure per interesse, ha giocato e gioca al trasversalismo più inutile e dannoso. Del resto le larghe intese non potevano e non possono rappresentare l’idea di un progetto politico chiaro, così come il richiamo verso una politica nuova di partecipazione degli elettori; queste, al massimo, possono testimoniare una scelta temporanea breve per governi di emergenza altrettanto brevi. Trasformarle in una scelta costante per consentire la permanenza di leader cattocomunisti alla guida del Paese fa male agli elettori, al sistema e in qualche modo anche alla democrazia dell’alternanza.

Ecco perché Berlusconi deve trovare la forza di decidere lui per primo dove stare e con chi, deve trovare la forza di riunire i suoi obbligandoli ad una seria scelta di campo anche a costo di perderne alcuni, lo deve fare subito e una volta per tutte, altrimenti Forza Italia perderà ogni identità e ogni partecipazione dell’elettorato di centrodestra.

In fondo il serbatoio dell’astensionismo si è in gran parte riempito proprio per questo, una valanga di ex forzisti delusi che hanno scelto di non votare piuttosto che sentirsi mal rappresentati contro il centrosinistra. Questa è anche la ragione per la quale Matteo Salvini è riuscito a intercettarne un bel po’ ed a crescere fino a raggiungere il 15 per cento, che altrimenti sarebbe stato irraggiungibile per la Lega. È proprio la scelta di campo che i cittadini chiedono, vogliono una alternativa di centrodestra, liberal-democratica e nettamente contraria alla ipocrisia cattocomunista. Non capirlo e tentennare ancora significa non solo aprire il campo sempre di più ai grillini, ma spianare il terreno ad altre vittorie di Renzi e dei suoi falsi dissidenti, e quello che sta accadendo sulla riforma del Senato ne è la plastica testimonianza.

Per questo è necessario che Berlusconi sfoderi la sua proverbiale determinatezza anticomunista, la sua straordinaria voglia di liberal-democrazia, le sue tradizionali battaglie contro tasse, burocrazia, giustizia ingiusta, stato da socialismo reale, falsità postcomuniste e assuma il ruolo di padre fondatore di un centrodestra nuovo di zecca, coeso, antagonista a Renzi e le sue scelte funamboliche e che riconosca a Salvini il ruolo che i numeri attuali gli consegnano. Solo così il viaggio può avere una meta, altrimenti si procederà in ordine sparso e per il centrodestra non ci sarà futuro e Renzi continuerà a spadroneggiare.

C’è solo una terza e fantasiosa ipotesi, che non è comunque da escludere del tutto, se Salvini e Grillo si parlassero per convergere su tre o quattro punti pur di cacciare Renzi? Bene se accadesse, farebbero strike e la partita sarebbe chiusa per tutti.

 

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:22