
È partito dal Veneto il riordino dell’Italia che non funziona. I sindaci del Veneto hanno dato il via alle disdette all’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), definita “un inutile carrozzone in cui si danno troppi soldi (35mila euro l’anno) che costituiscono uno spreco” per ciò che lì si fa. O meglio, lì non si fa. I conti in rosso non giustificano certo gli stipendi da 230mila euro, i fondi pubblici a pioggia ed i bilanci segreti. Non a caso, alla presidenza dell’Anci c’è Piero Fassino del Pd e tra i dieci vicepresidenti c’è il noto Ignazio Marino, l’irremovibile. Padova se ne è andata dall’Anci, insieme ad altri dieci comuni che non verseranno più alcuna quota. E non sono solo comuni leghisti! “L’Anci è un carrozzone costoso, zerbino del governo Renzi, inutile starci dentro”. All’Anci, l’ennesimo carrozzone di Stato, aderiscono 7.300 Comuni su 8000, pari al 90 per cento della popolazione. Una lobby che ha fatto rete appoggiando Renzi al governo non eletto. A riprova di ciò vi è il fatto che, quale primo provvedimento, Renzi ha subito reso vicesegretari del Pd e dato posti di governo a Lorenzo Guerini, ex presidente di Anci ed a Antonio Rughetti ex direttore generale Anci. Venti sedi regionali, tutte con uffici di presidenza, segreteria generale, dipartimenti revisori conti. Tutto con i soldi nostri, dei comuni, ben bene spennati per dare oggi soldi ad amici e parenti di Renzi.
Prima di Piero Fassino, la presidenza era stata di Sergio Chiamparino, tutti Pd, tra i dipendenti dirigenti apicali c’è la ex segretaria di Enzo Bianco Pd, la figlia di Nicotra della fu Dc, ex senatori Pd, poi c’è la renziana Gianna Marini candidata Pd e presidente della fondazione big bang che raccoglieva soldi per Renzi, ci sono fassiniani doc, trombati e non, tutti infilati di peso alle nostre spalle, e retribuiti con i nostri soldi profumatamente a botta di 250mila euro l’anno in media. E non riescono nemmeno a non avere i bilanci in rosso. I bilanci dell’Anci, così come delle Associazioni che ruotano intorno tipo l’Ancitel Spa e molte, molte altre, perdono soldi a man bassa. Ancitel perde un milione di euro, l’Anci tutta ha 400mila euro di disavanzo. Ma tutto ciò è coperto dal segreto, il segreto della vergogna dei Pd, perché i bilanci sono mantenuti segreti, e continuano tuttavia ad elargire consulenze e costi di personale che sono lievitati , in rosso, di milioni. “Perché siamo un’associazione non riconosciuta, come i partiti, e quindi il bilancio non è pubblico”, sibilano i maledetti da noi tutti retribuiti del Pd. Solo nel 2014 hanno creato l’Accademia per le Autonomie (dai controlli!), una “scuola” per formare il personale degli enti locali che da allora ha prodotto solo ricevute di alberghi, viaggi e spese di amministrazione, o un altro “utilissimo” a loro centro studi che si mangia l’uno per cento del gettito Imu dei comuni, e la fondazione Patrimonio Comune per la “valorizzazione degli immobili comunali”. Sono i Comuni a pagare l’Anci, cioè noi cittadini italiani. Solo il caso Anci dovrebbe giustificare i forconi contro Renzi. Che è lo stesso che ha cacciato Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review che ha anche messo nero su bianco “la lista della spesa”, la verità cioè sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare. Nel disastro economico italiano che l’illegittimo Renzi insabbia tuttora esasperando gli italiani, c’è l’inattività e l’ improduttività statale che costa in maniera folle, incontrollata. L’amministrazione statale è frammentata e disgregata, c’è stata la moltiplicazione pazza e fuori da ogni razionalità degli uffici pubblici, con sovrapposizioni territoriali disfunzionali al massimo. Si pensi solo che Cottarelli riferisce che ci sono un milione e duecentomila procedure di acquisto di e beni e servizi pubblici all’anno gestite da 34mila stazioni appaltanti, senza trasparenza alcuna. C’è un numero, anch’esso fuori controllo di dipendenti pubblici strapagati per non fare niente, senza alcuna produttività o interesse dello Stato a che ci siano, si pensi alla Rai, agli apparati militari.
Il Sud, dove non si produce più niente, riesce a costare più del Nord per pensioni di invalidità (sono pressoché tutti invalidi!), le Regioni e i Comuni del sud non si sa perché hanno un numero di dipendenti e una spesa per abitante superiore a quella del nord. Le prefetture costano più di quelle del nord, il costo della politica per abitante è di gran lunga maggiore al sud. Il localismo è stato nefasto: le regioni a statuto speciale sono istituti per la creazione di posti pubblici, si pensi al postificio capitanato dal Pd di Crocetta. Le partecipate locali hanno raggiunto il numero abnorme di 8mila, il trasporto locale è fuori controllo. Gli organi che dovrebbero controllare come la Ragioneria generale dello Stato e la Corte dei Conti sono i difensori primi delle cose così come stanno, per mangiarci ben bene anche loro, nel pubblico. Ecco perché è necessario oggi premere su Mattarella perché si vada a votare, perché solo chi è legittimo al parlamento e al governo può fare chiarezza e fare tornare i conti in questo disgraziato bel Paese. Oggi, con Renzi, Letta e Monti, si sono solo peggiorate le cose, si è approfondito il male. E più si lascia che ciò accada più sarà difficile “scancrenire” ciò che a quel punto sarà incancrenito in maniera irreversibile (già ci siamo, peraltro).
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:21