Riordino e responsabilità politica

Il tecnico della squadra di calcio ceca ha punito di recente i suoi giocatori con una sorta di “lavori forzati” dopo la sconfitta 4 a 3 della squadra con una di quarta divisione all’interno della coppa nazionale. Muniti di zappe, rastrelli e vanghe, i giocatori cechi ogni mattina alle 6,45 devono lavorare per pulire e migliorare il centro sportivo in cui si allenano. “A lavorare, andate a lavorare” è stato il coro con cui i tifosi hanno esortato la propria squadra dopo la sconfitta. “Sarà così fino a venerdì e spero che capiscano che vita agiata fanno grazie al fatto di essere calciatori”, ha commentato l’allenatore. Parimenti a quanto successo per questi calciatori è necessario stabilire e applicare, mutatis mutandis, la responsabilità politica per coloro i quali ambiscono a fare politica in Italia. E’ infatti troppo comodo e troppo bello prendere dalla collettività mega stipendi e non essere tenuti a dare in cambio niente. Chi danneggia paga, chi sbaglia paga, chi governa ne risponde e paga. I tipi bugiardi alla Renzi devono cioè essere messi nella condizione di tremare, loro amici e famiglia tutta, alla sola idea di andare a governare qualcosa. La responsabilità economica personale deve essere cioè tale e tanta da inibire l’”ambizione” o meglio, nel caso specifico, la “fregola” profittatoria agli imbroglioni, ed agli incapaci.

Vittorio Feltri di recente ha osservato che " i 5 stelle mi fanno pensare alla lega di 20 anni fa”. Ha cioè stigmatizzato il drastico cambio di mentalità dei parlamentari grillini a soli due anni e mezzo dallo sbarco nei palazzi della politica. Ha osservato: “qualunque rivoluzionario, una volta conquistato il potere, diventa conservatore, altrimenti lo perde, e questo sarebbe molto seccante. Quindi c'è poco da scandalizzarsi se anche i grillini si adattano alle peggiori abitudini del mondo: dopo aver esordito nella disprezzata politica come incendiari, non essendo riusciti ad aprire il Parlamento quale scatola di tonno, ma avendovi trovato comoda sistemazione, si sono trasformati in attivissimi pompieri. Infatti stanno già pensando al modo di correggere alcuni punti del loro codice di comportamento, tra cui quello che impone ai deputati e ai senatori di non superare due mandati. I pentastellati, che pure avevano accettato di tenere per sé “soltanto” tremila euro della ricca indennità spettante ai parlamentari, hanno cominciato a capire che una somma ritenuta tanto “esigua” non basta per campare nella capitale, e chiedono di intascare l' intero ammontare dell' assegno”. I grillini stanno cioè, come già fanno tutti gli altri, fornendosi del sistema più efficace per selezionare i candidati per i posti di lusso, quelli da parlamentare, “considerato che affidare la scelta alla rete è un rischio: reclutare gente sconosciuta e magari poco raccomandabile. Se passerà anche questo ritocco, il M5S sarà un partito come gli altri dal punto di vista organizzativo. Viene in mente la Lega di vent' anni orsono la quale si trasferì in massa nella città eterna al grido di: «Roma ladrona!», e nel giro di alcuni mesi si sprofondò nelle mollezze capitoline, scoprendo che la sera, in determinate discoteche, era piacevole smaltire le fatiche diurne - si fa per dire - dell'aula“.

Il problema per gli italiani in ogni caso, non è aspettare che i più profittatori e i più loschi si “piazzino” ed occupino gli ambiti retribuitissimi scranni con le menzogne o qualsivoglia buon proposito che sia, e che arraffino a più non posso e immantinente l’arraffabile, ma avere un cambio, un mutamento di sistema, che vuole dire in altre parole ridurre il numero dei parlamentari a massimo un centinaio e stipendiarlo con un contributo comune, ovvero massimo duemila euro mensili tutto incluso. Non s’affanni Berlusconi a cercare facce “presentabili” per il suo centrodestra. Chi si propone oggi vuole solo guadagnare, pronto domani a rinnegare il rinnegabile pur di tenersi la poltrona avuta in base a mera discrezionalità. Il problema del centrodestra, parimenti a quello dell’intera classe indegna politica che oggi ci affligge, il problema delle residue forze sane, destrorse o sinistrorse che siano, è quello di concepire, proporre e cominciare ad attuare un programma di riordino e di revisione del sistema politico tutto, a cominciare dai suoi fondi.

Il 40 per cento di non votanti italiani che comprende gli astenuti e i delusi della cosiddetta area moderata, oggi un vero e proprio partito, non si scollerà mai di casa per un centrodestra che vuole replicare quanto non fatto, non voluto, non proposto o mai pensato in un fin troppo recente passato. E’ tempo di giustificare e dare senso anche alla pagnotta politica. Si guardino gli operai al lavoro a costruire strade, si indaghi su quanto ricevono di stipendio e si prenda atto di quanto lavorano tutto il giorno tutti i giorni, e si metta a paragone la non attività ed il dolce far niente super retribuito della politica, e si corra ai ripari, trovando il bandolo per una ragione, scusa o giustificazione dell’erogazione dei nullafacenti, incapaci e privi di responsabilità politici.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:12