La sinistra è tutta stipendiata dallo Stato

Si può affiancare ad un sindaco di sinistra incapace un prefetto di sinistra senza passare dal voto dei romani? No. Si può farlo per aggirare le regole e imbrogliare così i cittadini? A maggior ragione no. Si deve andare a votare. Non esiste da nessuna parte nessuna regola che prescriva ciò che la sinistra imbrogliona al governo non eletto sta facendo, cioè impedire il voto degli italiani per mettere e continuare a fare stare i suoi. E la sinistra sta facendo così, sia a livello locale, vedasi Roma, sia nazionale, vedasi l’Italia.

Non è sufficiente dire che Ignazio Marino non serve più e che può restare in vacanza, perché il problema rimane. Problema che non è solo quello di fare tornare Marino e farlo rispondere di quanto distrutto di Roma ma, anche e soprattutto, di applicare le regole democratiche che prevedono che la sostituzione di Marino coincida con il voto dei cittadini romani. Si tenga sempre presente che sono sempre i cittadini a pagare l’incapacità, la sciatteria e la negligenza dei politici che lucrano privi di responsabilità alcuna, mentre al contrario deve essere attuato un sistema di responsabilità e risarcimento da parte dei politici incapaci verso gli italiani male amministrati. Nel caso di Marino: non amministrati del tutto, ma, afferrati i nostri soldi con denari e ruberie provenienti da coop e da mafia capitale, Marino deve ai romani la restituzione ed il risarcimento economici, a cominciare dai viaggi per sé, non certo a vantaggio dei romani.

La sinistra politica ancora oggi pensa si possa fare come ha sempre fatto Giorgio Napolitano e cioè non lavorare e farsi incensare e stipendiare con i soldi delle tasse degli italiani, a nostre spese, gratis, tutta la vita. Lui e famiglia, amici e parenti. Non è differente quello che sta facendo adesso Renzi che, alla faccia di ogni decenza o vergogna, dà a sé, parenti e amici messi di peso nella pubblica amministrazione dunque a carico nostro, a nostre spese, ad esempio a Palazzo Chigi, financo doppi stipendi avendo adottato il sistema di raffiche di deroghe che consiste nel dare loro uno due tre lavori pubblici – sempre pubblici cioè, a carico nostro – e così lucrare e fare lucrare per sé e loro. Ecco cos’è la sinistra al potere del governo rubato, mai eletti: ladri arraffoni a spese nostre. Non altro. Si veda il caso degli immigrati su cui lucra il renziano Alfano. Si tratta di un bacino di voti nella disastrata Sicilia a carico e spese degli italiani tutti. Solo nel centro di Cara Mineo ne ha inseriti a nostre spese 400 tra amici e parenti, amici degli amici. All’Ikea lì vicino, esercizio commerciale che vive di mercato, ne sono stati inseriti e pagati in 150 (pagati dall’Ikea, non da noi). E che dire dei 5 milioni e 685 mila euro di fondi pubblici, cioè nostri, che Franceschini al ministero dei beni “culturali” ha distribuito con durata triennale alle fondazioni politiche: 140 mila euro alla fondazione Lelio e Lisli Basso, presieduta dall’ex parlamentare europea dei ds Elena Paciotti, con consiglieri di amministrazione di area pd come Fabrizio Barca e Walter Tocci, 30 mila euro annui alla fondazione De Gasperi guidata dal ministro dell’interno Angelino Alfano, e alla fondazione Donat Cattin, nel cui consiglio di amministrazione siedono il presidente pd della regione Piemonte Sergio Chiamparino e il già segretario regionale del pd Gianfranco Morgando, 25 mila euro di soldi pubblici all’anno anche alla fondazione Corriere della Sera, che ufficialmente politica non è ma non è vero; e ben 15 mila euro l’anno fondazione Magna Carta, presieduta dall’ncd Gaetano Quagliariello. Tutti attaccati alla mammella, a depredare lo Stato italiano.

Alfano, Franceschini e Renzi, insieme a Napolitano il quale continua a dare l’indirizzo tramite Mattarella, sono la disgrazia di questo nostro Paese che avrebbe avuto bisogno già quattro anni fa, da quando cioè non ci è concesso di andare a votare democraticamente, di votare e procedere verso una realtà politica alla Cameron o, per approssimazioni, fino ad escludere del tutto i parassiti politici, di destra come di sinistra. Al contrario, con gli imbrogli di Napolitano Monti Letta e Renzi, il Paese sta molto peggio di prima e non si riprenderà. Questo nostro diventerà il Paese dell’impiego medio pubblico, dei nullafacenti improduttivi assistiti a fine mese, finchè l’asino non stramazzerà, cioè finchè gli italiani non stramazzeranno per l’esosità delle tasse o saranno fuggiti i più a più non posso altrove, dall’obolo pubblico vanamente erogato. Ecco il Paese che ha “costruito” e perseguito Napolitano con le nefaste idee vetero comuniste attuate tramite vere e proprie persecuzioni, prima, venti anni fa, targate tangentopoli (Si ricordino le parole di Craxi nel 1993 il quale affermò “come credere che il Presidente della Camera, onorevole Giorgio Napolitano, che è stato per molti anni ministro degli esteri del partito comunista italiano e aveva rapporti con tutta la nomenclatura comunista dell'est a partire da quella sovietica, non si fosse mai accorto del grande traffico che avveniva sotto di lui, tra i vari rappresentanti e amministratori del pci e i paesi dell'est? Non se n'è mai accorto?”. Secondo la sentenza sulle tangenti per la metropolitana di Milano, Luigi Majno Carnevale si occupava di ritirare la quota spettante al partito comunista e di girarle, in particolare, alla cosiddetta "corrente migliorista" che “a livello nazionale fa capo a Giorgio Napolitano”) e adesso, da ultimo, inquisitive tramite la magistratura pilotata, ad esempio quella campana che agisce a bacchetta, mentre per quella toscana ci pensa il generale Adinolfi o qualcun altro così Renzi non ha problemi e in cambio lascia le vacanze di quaranta giorni pieni e ben retribuiti intatte ai magistrati strapagati quanto “lottizzati”. Se non si va di corsa a votare, se non si costringe Mattarella a farci andare a votare di corsa, a Roma i romani, così come gli italiani tutti per l’Italia, prepariamoci a “transumare”, ad esempio a Londra, dove la comunità italiana cresce di giorno in giorno a vista d’occhio, in modo da consentire a Renzi di fare pagare agli italiani superstiti, agli impiegati pubblici, i novelli oboli/stipendi pubblici alla moglie nella scuola pubblica, agli amici e conoscenti toscani nei ministeri e in ogni ganglo della pubblica amministrazione.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:35