Il Giubileo rimane   una opportunità

Il termine Giubileo deriva dalla parola di origine ebraica Jobel in riferimento al corno utilizzato nelle cerimonie sacre. L’Anno Santo secondo la migliore tradizione cristiana, è un momento forte di fede e di speranza, di fraternità universale e di preghiera. Insomma la caratteristica dell’anno giubilare era, e lo è ancora di più in questa epoca individualistica, il pellegrinaggio cristiano per l’ottenimento dell’indulgenza.

Il Papa di allora Bonifacio VIII, con la bolla “Antiquorum habet fida relatio” (un documento degno di fede), nel 1300 istituisce il primo Anno Santo. Sua santità Papa Francesco con la bolla “Misericordiae Vultus”, ha indetto Il Giubileo straordinario che ci stiamo apprestando a vivere che è un avvenimento importante e centrale per la nostra città e anche un’occasione da non perdere. Il pontefice, Papa Francesco, ha incentrato questo Giubileo sulla “misericordia” e sappiamo quanto essa possa essere necessaria nella vita odierna di tutti i giorni anche in virtù delle vicende che la città sta vivendo.

È ormai noto e soprattutto evidente che la Capitale rischia di non essere pronta ad affrontare e accogliere un avvenimento di portata e richiamo internazionale con i migliaia di pellegrini e turisti che verranno a Roma, per visitare le nostre chiese e i nostri monumenti mettendo i riflettori sulla nostra grande bellezza, fatta di storia, di arte e di spiritualità, ma a volte anche di inadeguatezza e/o di approssimazione. L’8 dicembre prossimo venturo si aprirà non solo l’Anno Santo ma anche una prova e un’opportunità significativa di coordinamento e rinnovamento per la nostra città che dovrà essere all’altezza della situazione, ossia più ospitale, più pulita, più funzionale con un’adeguata viabilità e col giusto decoro urbano e soprattutto con servizi degni della sua magnificenza.

La situazione odierna della città eterna quindi potrebbe paragonarsi al pellegrinaggio del primo Giubileo, ossia bello ma affollato e caotico. Infatti, al pellegrinaggio singolare che anche Dante fece (sembra che partecipò allora al primo Giubileo) compie nei tre stati della vita - Inferno, Purgatorio e Paradiso - avviandosi passo passo dalla selva oscura del peccato e dei vizi, alla salutare purificazione della sofferenza (come la nostra Roma Capitale?) siamo felici che sarà l’anno della “misericordia” e che i romani siano indulgenti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:32