
La differenza fra liberal-democrazia e cattocomunismo è tutta nella laicità della prima e visto che, purtroppo, noi ancora stiamo nel secondo, succede quel che succede. Per questo il Papa e la Chiesa entrano come e quando vogliono negli affari politici dello Stato italiano. Non solo, ma spessissimo ci entrano a gamba tesa, straparlando e sbagliando, perché sia chiaro, per noi anche il pur bravo e simpatico Santo Padre può sbagliare. Eccome.
Il fatto è che da noi, tranne Matteo Salvini e pochi altri, tutti tacciono, perché da decenni il cattocomunismo imperversa come e dove vuole. Il Vaticano in fondo dispone di spazi e mezzi straordinari e ospitare al suo interno un migliaio di profughi sarebbe facile e possibile se volesse, ma non vuole ed ovviamente se ne guarda bene. Che fine farebbe quel meraviglioso verde dei giardini, la perfezione delle strade e la maestosità dei palazzi rinascimentali?
Suvvia, la Chiesa dovrebbe occuparsi d’altro piuttosto che interferire fastidiosamente e impropriamente su ogni cosa dei fatti del nostro Stato. L’immigrazione selvaggia e incontrollata non è più né tollerabile né sostenibile, fare finta di non vederlo porterà tra non molto guai seri. Il problema è che il nostro Governo non controlla più niente e non governa più niente, l’Italia sta sbandando paurosamente e di certo entro l’autunno cappotterà definitivamente e, grazie a Dio, Matteo Renzi sarà travolto dalle proteste e, finalmente, nel 2016 torneremo al voto.
Del resto, quando si rinuncia a fare la pace fiscale e semplificare la vita delle famiglie e delle aziende, a risolvere la guerra fra Equitalia e contribuenti, a obbligare le banche a favorire il credito, ma si continua invece a riempire comuni e periferie di profughi e clandestini, il risultato negativo arriva presto. Come se non bastasse, continuano scandali, favoritismi, ipocrisie, vantaggi per amici e gruppi di amici, sberleffi e sbruffonate, raccomandazioni e dissipazioni, e già è tanto che non sia scoppiata la rivoluzione. Comunque sia manca poco e entro qualche mese partiranno i fuochi d’artificio e i presidii di questa maggioranza saranno costretti a mollare per dare voce agli italiani. Sarà quella “la volta buona”, ed i sondaggi elettorali lo confermano, per restituire al Paese quel futuro e quella democrazia che il Governo Renzi non è stato e non è capace di offrire.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:53