Renzi è stato messo al governo da Napolitano

Renzi è stato messo al governo, senza che nessun italiano lo votasse, da Giorgio Napolitano. Ed è stato ivi collocato perché, dopo i governi di Monti e Letta parimenti fallimentari, strizzasse l’occhio a Silvio Berlusconi al fine di “infinocchiare” meglio lo stesso Berlusconi e gli italiani tutti. Chi non l’ha capito, pecca tuttora di ingenuità.

Mario Monti, nominato da Napolitano in tutta fretta senatore a vita e stipendiato a vita da noi tutti, è risultato subito palesemente incapace a strizzare l’occhiolino alla parte politica avversa, non tanto perché non sapesse farlo - dati i trascorsi piucchè genuflessi al fine di lucrare sempre e solo per sé professionalmente - ma perché privo in sostanza anche solo della spina dorsale, spavalderia o incoscienza di accarezzare il pelo di Berlusconi. Avvezzo ad accarezzare i peli di chi gli ha dato sempre da mangiare, si è limitato ad accogliere a braccia aperte, indecentemente, quanto Napolitano gli gettava addosso vigliaccamente a nostre spese.

Enrico Letta, povero figlio, è stato immeritatamente erto a governatore d’Italia, sempre senza passare da alcun voto democratico, sempre da Napolitano, il quale, nella foga di fare e disfare da solo come gli piaceva e pareva, lo ha fatto poi pubblicamente umiliare dopo lo sganassone plateale che, sempre Napolitano, ha consentito a Renzuccio bello di sferrargli contro perché si levasse di mezzo senza neanche guaire. Parigi, dove Letta è espatriato e si è rifugiato, a fronte dello sganassone, pare ancora troppo vicina perché l’“astro politico” possa mai riprendersi. Avrebbe dovuto e potuto dire di “no” a Napolitano, se solo fosse stato, appunto, l’astro politico che la sinistra voleva che fosse, invece ha tappato orecchie, naso e bocca ed è andato all’incasso, che si è presto rivelato miserrimo dato l’esoso suo costo.

Poi, ancora Napolitano ci ha imposto - sempre arbitrariamente quanto discrezionalmente, in violazione di ogni regola democratica - Renzuccio bello, al quale non deve essere parso vero di “transumare” dalle fosche stanzette di sindaco a quelle notevolmente più spaziose e ben retribuite di Palazzo Chigi, il tutto senza merito alcuno, senza elezione alcuna, senza capacità alcuna. Ed eccolo in tutta la sua boria di toscano fallito, meglio conosciuto a casa come “il bugia”, che, grazie al comunista Napolitano, occupa illegittimamente il governo degli italiani, ai quali alza le tasse, rimpinzandoli di menzogne e imbrogli a più non posso. E lucrandoci sopra alla grande; solo da ultimo appropriandosi della “cassaforte” degli italiani quale è la Cassa depositi e prestiti, fatta dei risparmi di noi tutti ma, guarda caso, gestita in base a criteri che appartengono e detengono in pochi: gli amici di sinistra di Renzi.

I più stolti, in questa pantomima di quarto livello che è oggi lo scenario della politica italiana, sono quelli come Alfano o Verdini che si affannano a riempire le proprie tasche credendo di rappresentare qualcosa, dimenticando di essere i cosiddetti “utili idioti”, “utili” a Napoltano e Renzi, “idioti” nei confronti degli italiani tutti. Verranno spazzati via dall’affiatato duo Napolitano/Renzi appena servirà, probabilmente anche senza che serva troppo, per puro gusto. Sfregiare è il segno, la firma tipica di coloro in preda a protagonismo ed onnipotentismo, come lo è tuttora Napolitano, impegnato a brigare a destra e a manca perché quello in cui erroneamente crede, cioè comunismo e socialismo reale che dà miseria a tutti, si realizzi. Chi oggi crede che Bersani o D’Alema, Prodi, Bindi, Fassina, Cuperlo o Civati o qualcuno della sinistra politica si smarchi o smarcherà mai, smetta di crederlo subito, perché non lo faranno mai. Questi non hanno mai avuto tanto, soprattutto da quando, più di venti anni fa, con il braccio armato dei giudici di Mani Pulite e Tangentopoli, è stata loro spianata la strada ai governi illegittimi d’Italia. Oggi, con il sistema mafioso delle cooperative rosse e di Mafia Capitale e quant’altro, soprattutto con il sovvertimento antidemocratico di Napolitano, se la passano da nababbi e la fanno da padroni in un Paese che, proprio perchè loro esistono, non è più tale. C’è difatti un Paese, l’Italia, come l’hanno ridotta loro, cioè non solo stremata dalla tassazione folle ed esosa, non solo tartassata da controlli assurdi fiscali e altro, non solo invasa da poveracci immigrati clandestini cui nemmeno il Papa apre le porte, ma un’Italia ridotta sul lastrico pure nella direzione sbagliata, ovvero quella del comunismo, dei beni/balle comuni, eccetera.

Un Paese diretto nella direzione errata da manigoldi imbroglioni al potere quali altro non sono, oggi, Renzi e compagnia cantante. Così come non si sarebbe dovuto mollare allora il governo eletto, allo stesso modo oggi, e da tempo, si deve tornare alle urne per riprendere almeno le fila della democrazia. È da lì che bisogna riavvolgere il nastro, consci che l’attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella, non farà mai niente per arrivarci celermente perché non solo privo di visione ma anche di carattere e costretto a triplo filo a Napolitano stesso che, appunto tramite la testa di legno e suo personale prestanome, Renzi, lo ha voluto e messo al suo posto alla presidenza della nostra Repubblica. E ciò lo ha fatto precisamente quando le sue responsabilità, dovute a illegittimità e violazione sostanziale del nostro sistema democratico, ha valutato fossero diventate eccessivamente visibili. Dai giardinetti d’oro che gli paghiamo tuttora ha immaginato di poter avere le mani maggiormente libere e di poter fare di più e meglio, in danno di tutti noi italiani.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:33