Quotidiani strategici ma per pochi lettori

I quotidiani sono ancora strategici in pubblicità ma l’integrazione con il digitale è visto con grande favore dagli investitori. La crisi dell’editoria italiana non si risolve ,pertanto, soltanto con i tagli al personale. Occorre allora un piano strategico che coinvolga l’intero mondo dell’informazione e della comunicazione. La riflessione serve per individuare le strategie giuste nel mondo sempre più connesso dalle tecnologie digitali che sta determinando una svolta epoca nella fruizione di giornali, radio, tv. Da una ricerca promossa dalla Federazione editori ( Fieg) e dall’Unione delle agenzie di pubblicità ( Upa) su 160 storie di lettori nel loro rapporto quotidiano con la lettura dei giornali nell’arco di 2 settimane è emerso che i quattro aspetti principali sono costituiti da una relazione intima, da un coinvolgimento emotivo, dal riconoscimento della propria identità, da sentimenti di fiducia e complicità.

In sostanza quello della lettura è, per la maggioranza delle persone che compera in edicola il periodico preferito, un momento “ riservato a se stesso” e la lentezza con cui si guardano gli articoli favorisce la comprensione e l’assimilazione dei contenuti. Inoltre i quotidiani o periodici cartacei possono essere oltre che letti staccati, ritagliati, archiviati, collezionati, riletti in seguito. La ricerca ha individuato quattro tipologie di lettori: quello curioso, quello impegnato, quello che si ferma ai titoli, quello che legge solo cronaca nera o sportiva.

Il giornale è un punto di riferimento nel mare magnun di informazione che navigano in rete tramite computer, smartpohone, tablet. Il futuro è nell’informazione di qualità e appartiene ai giornali a pagamento che mantengono la propria identità e diversità Com’è lo stato di salute dell’editoria a metà 2015? Non buona come dimostrano i piani industriali dell’Ansa e del gruppo Rcs ( Corriere della sera e Gazzetta dello sport). Il piano dei tagli redazionali all’agenzia di stampa( unica ad avere uffici in tutte le regioni e una rete internazionale) prevede 65 esuberi tra i giornalisti. Dopo 3 stati di crisi dovuti a scelte sbagliate di gestione che hanno comportato una riduzione del numero dei giornalisti del Corriere e della Gazzetta i veraci della Rcs group hanno prospettato ai sindacati ulteriori tagli sul costo del lavoro per circa 30 milioni entro l’anno, equivalenti a 260 esuberi tra grafici e poligrafici e 210 tra i giornalisti.

Dopo una giornata di sciopero ne sono state proclamate altre cinque. La situazione è pesante: il settore delle comunicazioni secondo l’Agcom ha lasciato nel 2014 sul terreno 3, 3 miliardi di euro. Tutte le voci del comparto anno diminuito i propri ricavi ad eccezione della tv a pagamento (+1,4%), Internet ( +10%), e due voci postali. I media classici ( quotidiani, tv, radio) hanno complessivamente perso quasi 2 miliardi Il totale dei ricavi televisivi è stato di 4.546 miliardi per la tv gratuita, 3,370 miliardi per la tv a pagamento pert complessivi 8 miloiardi circa ( con Sky al 34%, Mediaset al 27,8% e Rai, terza, al 27, 2. Bene Discovery con l’1,9 e Cairo ( La 7) con 1,7%. Nell’editoria i quotidiani con 4.174 miliardi hanno perduto il 10,7% mentre i periodici con 1.063 miliardi hanno lasciato sul terreno il 15,8%. Nelle radio resta la primo posto Rtl 102,5, seguita da Rds, Deejay, 105, Radio Italia e solo sesta e settimana Radio1 e Raqdio2. Allarme infine per le tv locali: in pericolo secondo il coordinatore Aeranti-Corallo Marco Rossignoli 144 emittenti di 12 Regioni, il quale è stato molto critico con il governo che avrebbe intenzione di chiudere 76 frequenze su base regionale.

Per quanto riguarda infine le diffusione dei giornali e periodici italiani a maggio 2015 l’andamento continua ad essere negativo con la sola eccezione dell’Avvenire e di Italiaoggi. Per il resto la contrazione tra carta+digitale è a doppia cifra. Pesante il crollo del Fatto quotidiano (-21%), del Giornale ( -19%), Libero( 16,7%), Corriere della sera ( -11%) e in ambito sportivo Corriere dello sport-Stadio del lunedi (13,6, un po’ meno al 12% negli altri giorni, tanto che l’editore Amadei ha richiamato alla direzione Alessandro Vocalelli), e la Gazzetta dello sport del lunedi (-15%). Cali al 9,8% della repubblica, al 5,9 del Messaggero, al 4 della Stampa e intorno al 6 per Resto del Carlino, Giorno e Nazione. Secondo le rilevazioni ADS di carta+ digitale in testa resta il Corriere della sera con una media di 405 mila copie, al secondo posto troviamo il Sole 24 ore ( 389 mila) avvinato da Repubblica( 338 mila) e dalla Gazzetta( 229 mila), al quinto posto c’è la Stampa( 220 mila), al sesto il Messaggero( 131 mila), all’ottavo l’Avvenire( 123 mila), al nono il Corriere dello sport( 115 mila) e al decimo il Resto del Carlino ( 113 mila).

Più complesso il discorso dei settimanali dove ai due “ politici” Espresso e Panorama si aggiungono tutti quelli per famiglia ,di carattere femminile e legati alla programmazione tv: inavvicinabile Sorrisi Canzoni tv con 625 mila copie anche Dipiù tv diretto da Sandro Mayer avvicina con 321 mila copie di diffusione Famiglia cristiana scesa a 331 mila copie.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:22