“Ripensare” il Mondo

La questione greca è emblematica, così come lo è la questione Mediterranea, dell’immigrazionismo imposto “grazie” a quelle forze franco-anglo-statunitensi che hanno bombardato degli Stati sovrani regalandoci Daesh (l’Isis). Immigrazione peraltro egoisticamente bloccata a Ventimiglia da quel governo francese che prima produce il danno e poi, fingendo che l’Italia non faccia parte dell’Unione europea, lascia che ce la risolviamo da soli (sic!).

Così come la Germania e gli altri Paesi pretendono di soffocare ancora di più la Grecia che, con uno scatto d'orgoglio, ha scelto da che parte stare: dalla parte della sovranità nazionale, dalla parte della crescita interna, senza imposizioni da parte di Paesi globalisti al servizio del Fondo monetario internazionale. Ad ogni modo ormai non è nemmeno più questione di stare o meno dentro il sistema-Euro, oppure dentro o meno il sistema del dollaro. La questione è molto più semplice, ma proprio per questo molto più radicale.

Bisogna avere il coraggio di scegliere, specie in questo momento di profonda crisi umanitaria - perché in Grecia la gente sta morendo di fame e così accadrà presto anche da noi - se seguitare a rimanere all’interno del sistema monetario internazionale, oppure tornare alle economie di sussistenza, rinunciando ad un benessere effimero ed a inutili consumi che ci hanno resi degli imbecilli addormentati e degli sfruttatori egoisti nei confronti di chi ha poco o nulla. Solo allora si riscoprirà l’economia del dono, tipica delle civiltà matriarcali, così lontane dalla società del piacere effimero di matrice occidentale, che ci sta portando all’autodistruzione. Ciò può sembrare utopistico? Certo, di fronte a quei mercati, specie finanziari, che non tengono conto delle persone, ciò è altamente utopistico. Come ho già detto più volte, le ideologie del Novecento, figlie del positivismo e dunque del materialismo, non hanno mai tenuto conto dell’essere umano. Delle sue pulsioni, dei suoi sentimenti e delle sue passioni. Del suo bisogno di vivere in armonia con il cosmo e con la natura, traendo insegnamento da essi.

Il liberalismo, in questo senso, è contiguo al comunismo ed al socialismo marxista. Entrambe le ideologie andrebbero rigettate, in nome dell’umanesimo e di una visione spirituale della realtà. E proprio per non aver tenuto conto di questa realtà, marxisti da una parte e liberali dall’altra, hanno lasciato il campo libero alla speculazione finanziaria globale. Allo sradicamento di interi popoli, allo spopolamento delle campagne, ad un progresso tecnologico-industriale indiscriminato che, anziché garantirci un vero benessere e la possibilità di godere dei suoi frutti (sia in termini di tempo libero che di crescita intellettuale/spirituale), ci ha obbligati prima a lavorare dieci ore al giorno e successivamente a subìre gli effetti della cosiddetta “crescita”... con conseguente disoccupazione endemica.

Occorre una soluzione alternativa che guardi all’essere umano, senza tante chiacchiere o discussioni inutili che nascondono solo la volontà dei ricchi di seguitare a sfruttare i poveri. Occorre ripensare l’idea stessa di Mondo.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:45