
Le fogne? Beato chi ce le ha. Funzionanti, intendo. A Roma ci si possono trovare i vetero/neofascisti, come dice il sindaco-chirurgo, ma anche i residui ospedalieri radioattivi, scaricati abusivamente nell’ex “Biondo Tevere” (nel senso di giallo-fango) da mani incoscienti. Se la faccia tosta avesse un mercato, Marino sarebbe un moderno Cassio. Solo che, diciamocela tutta, il suo senso dello Stato è da tempo finito sotto a un treno che, ormai, non ripasserà mai più, per lui. L’ultima perla di drammatica e incosciente disamministrazione, di cui è chiamato a rispondere ai suoi elettori (oltre - “pro-quota” - allo scandalo devastante della corruzione di “Mafia Capitale”) è tutta farina del suo sacco. Vediamo di che cosa si tratta.
Con certosina fatica, lavorando notte e giorno a dispetto dei santi, un cittadino romano, il signor Gianpaolo Cuccari, ha “spulciato” per settimane il database del Comune di Roma, relativamente ai 24.525 appartamenti di proprietà comunale, corredati dalla specifica dei canoni incassati. E qui viene il bello. Stando agli stessi dati dell’ente proprietario, il quadro della situazione degli immobili recensiti è il seguente: 7.066, cioè quasi un terzo, sono affittati a 7 euro e 75 centesimi al mese. E, si badi bene, le abitazioni interessate sono spesso di prestigio e collocate nei posti più esclusivi della Città Eterna. Soltanto sedici (16) di queste (pari allo 0,06 per cento) sono affittate a più di mille euro al mese. Di più ancora: quelle di minor valore, pari al 95,1 per cento, pagano un canone non superiore a 300 euro e, comunque, nettamente inferiore ai prezzi liberi di mercato. Ebbene, la Giunta Marino ha “secretato” (non sono, cioè, atti ostensibili a terzi) la lista dei relativi beneficiari. Sorge spontanea la domanda: perché? Lei, signor sindaco (ancora per poco), non ha davvero nulla da spiegare ai suoi cittadini?
Invece, sono io a spiegarle perché la ritengo assolutamente in scadenza anticipata (tre mesi al massimo). Le ragioni sono essenzialmente due ed entrambe hanno un forte contenuto politico. Primo: la sua nomina a candidato sindaco viene fuori da primarie assolutamente taroccate, come dimostra il commissariamento/scioglimento di non poche sezioni del Pd romano! Secondo: l’assoluta, stragrande maggioranza dei romani non la vuole più come sindaco nemmeno dipinto! Tant’è vero che, se si andasse a votare, il Partito democratico perderebbe almeno 15 punti rispetto alle precedenti elezioni comunali! Poi, c’è un elemento di non poco conto: il “suo” segretario di partito l’ha palesemente sfiduciata, conscio degli immensi danni d’immagine che la sua permanenza al Campidoglio sta causando al Pd nazionale. Per di più le ha anche tolto la gestione straordinaria del Giubileo e gli eventuali fondi straordinari saranno con ogni probabilità gestiti da un commissario ad hoc, nella persona del Prefetto di Roma. Conoscendo abbastanza bene l’ambiente ministeriale, quest’ultimo la manderà a casa commissariando il Comune di Roma per “gravi irregolarità amministrative”. Perché? Per un motivo pratico, essenzialmente. Il commissariamento per mafia, dura, per legge, non meno di 18 mesi. Quello “semplice” dura fino alla prossima tornata di elezioni comunali cumulative. Ergo: Roma potrà, così, tra qualche mese, andare ad elezioni contestualmente a Milano e ad altre importanti città-capoluogo. Il dado è tratto. Lei, messer Marino si prepari all’astinenza e al digiuno politico.
Ah già, dimenticavo un piccolo particolare. Che cosa ne guadagna l’attuale segretario del Pd, sapendo bene (Marchini ha già perso in partenza) che la sua costola romana verrà massacrata dal candidato grillino? L’Omino della Provvidenza è un astuto fiorentino, non crediate. Lascerà cuocere la nuova amministrazione comunale del Movimento Cinque Stella sulla graticola del post-commissariamento, puntando tutte le residue carte sul fallimento clamoroso di quell’esperimento, per poi avere, con calma, il tempo di trovare una figura capace e inattaccabile per il girone di ritorno. Eh, Sir Matteo, bisognerebbe qualche volta ricordarsi che il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:31