Si è svolta a Bucarest nei giorni scorsi l’Assemblea generale dell’Aedh (Association Européenne pour la Défense des droits de l’Homme) di cui la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (Lidu) è membro. Chi scrive ha partecipato, in qualità di membro del Bureau. L’Assemblea è stata preceduta da un seminario, tenutosi al Palazzo del Parlamento di Bucarest, su “La democrazia alla prova delle politiche di sicurezza”.
Dalle interessanti relazioni è scaturito che stiamo vivendo in un’epoca nella quale i cittadini non credono più alla democrazia, e alla profonda crisi della democrazia si aggiunge la crisi economica e sociale. La democrazia non può essere messa al voto, la democrazia non è lo Stato, ma è lo “Stato collettivo”, la democrazia è di una società civile, queste sono alcune delle parole che sono state dette. Sostenere la democrazia significa sostenere i diritti umani. Christian Pârvulescu, presidente onorario dell’Asociatia Pro Democratia (Apd), ha parlato della situazione della democrazia in Romania. Catherine Teule, vicepresidente dell’Aedh, ha sottolineato la necessità di un progetto collettivo europeo, mentre Jan Robert Suesser della Lega Francese (Ldh) ha affermato che la democrazia partecipativa non può essere convincente se non va in parallelo con le decisioni sociali ed economiche del Paese e così anche la democrazia rappresentativa e la responsabilità deve essere ripartita tra i diversi Paesi dell’Unione.
Interessante anche il dibattito sulle “Libertà pubbliche e diritti fondamentali negli Stati membri” (esposti i singoli casi di Francia, Ungheria, Romania, Spagna e Grecia). Presso la Scuola nazionale di studi politici e amministrativi (Facoltà di Scienze politiche di Bucarest) si è svolta l’Assemblea generale alla quale hanno partecipato i membri dell’Aedh. All’ordine del giorno c’era la votazione di un nuovo membro: la Romania con l’Asociatia pro Democratia (Apd), associazione no-profit nata nel 1990 che ha come obiettivo principale quello di rafforzare la democrazia rumena e vigilare affinché i diritti umani siano rispettati. L’Apd si propone di aumentare la partecipazione civica attraverso la partecipazione alle elezioni in qualità di osservatori (prima volta nel 1992), garantendo la correttezza e la gestione del processo elettorale a livello nazionale e internazionale, e l’organizzazione di forum per i candidati (per la prima volta in Romania), incontri tra politici e gruppi di interesse per l’elaborazione di progetti di legge, seminari sul tema dell’istruzione e della partecipazione civica (ad esempio: la campagna per far tornare i giovani al voto). L’Apd è stata votata all’unanimità da tutti i membri dell’Aedh. Un altro punto di cui si discute è quello dei gruppi di lavoro all’interno dell’Aedh: Asilo e immigrazione, dati personali, diritti sociali economici e culturali (Desc) e le carceri. Purtroppo per creare un gruppo di lavoro c’è bisogno di una persona che lo animi, ha detto il presidente Dominique Guibert. Per ora attivi e operativi sono solo il gruppo Asilo e immigrazione, coordinato da Catherine Teule (Francia) e il gruppo sui dati personali coordinato da Marise Artiguelong (Francia) e Philippos Mittleton (Grecia), che si avvalgono di validi stagisti.
Chi scrive interviene come Lidu Italia relazionando sulla situazione carceraria in Italia tra diritti e problemi e infine propone la ripresa del gruppo carceri e si propone come coordinatrice. Un altro gruppo nato nell’ultima Assemblea generale del giugno 2014 è quello sulle parità di genere e l’Apdh (Spagna) si è attivata molto su questo argomento. Si è deciso infine che Rafael Lara (Apdh) e chi scrive (Lidu) si occuperanno di questi due importantissimi temi e relazioneranno poi all’Aedh il loro lavoro. L’Assemblea è continuata con gli argomenti all’ordine del giorno e si è conclusa con la presentazione dei risultati e le priorità per il 2016 e la chiusura da parte del presidente Guibert.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:52