
Il 20 marzo scorso, la Giunta del Comune di Palermo presieduta dal sindaco, Leoluca Orlando, ha approvato la “Mobilità umana internazionale - Carta di Palermo 2015”, le cui conclusioni hanno rappresentato l’atto conclusivo del convegno internazionale “Io sono Persona: dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto”, svoltosi nei giorni precedenti ai Cantieri culturali della Zisa che ha visto la partecipazione attiva e propositiva di numerose istituzioni, fra cui la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (Lidu), per voce del suo presidente Alfredo Arpaia.
L’obiettivo principale della Carta di Palermo consiste nell’avvio di un processo culturale e politico volto ad una radicale modifica della legge sulla cittadinanza e l’abolizione del permesso di soggiorno in tutto il territorio comunitario, al fine di giungere al riconoscimento da parte dell’intera comunità internazionale della mobilità di tutti gli esseri umani come un diritto “inalienabile” proprio della persona umana. Questo perché, come afferma il testo stesso, se non esiste un diritto a scegliere il luogo in cui nascere, a tutti deve essere riconosciuto il diritto di vivere nel luogo che si desidera.
Inoltre, la Carta di Palermo evidenzia la necessità di modificare l’approccio attraverso cui si affrontano le emergenze legate allo spostamento di milioni di persone, partendo dal riconoscimento del migrante come “essere umano”, al quale deve essere riconosciuto appunto un diritto alla mobilità internazionale. In questo contesto, l’eliminazione di apparati normativi emergenziali e disumani può avvenire solo mediante l’abolizione del permesso di soggiorno: solo così si avrà l’attuazione di modelli organizzativi diversi da quelli attuali, i quali tendono a rassegnarsi a considerare come un pericolo in sé coprendosi con l’alibi della sicurezza che il più delle volte è solo un velo che cela razzismi ed egoismi. Infatti, solo abolendo il permesso di soggiorno si potrà arrivare ad una cittadinanza fondata sulla condivisione e sul rispetto reciproco.
Infine, la Carta di Palermo è stato trasmessa al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Papa Francesco, al Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ai presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, all’Organizzazione delle Nazioni Unite, a tutte le Agenzie internazionali, al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, a quello della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e, tramite l’Anci nazionale, a tutti i sindaci italiani e all’Ars, con la speranza di aprire un dibattito che conduca all’avvio di una petizione europea su queste tematiche.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:28