Tra democrazia e cattocomunismo

Carissimo Galli Della Loggia, lei ha perfettamente ragione, condividiamo tutto del suo editoriale sul Corriere della Sera a proposito della pericolosità del buonismo peloso sull’immigrazione. Non solo condividiamo ma raddoppiamo, perché da noi la democrazia è quanto si più fasullo la storia abbia inventato, quella politica ovviamente. Da noi, a partire dalla costituzione, la mescolanza fra chiesa e bandiera rossa ha prodotto l’assurda ipocrisia dell’assistenzialismo totale, del buonismo sociale, dello Stato presente ovunque, dell’avanti c’è posto, che ha letteralmente distrutto e devastato l’Italia.

Da noi, caro Galli Della Loggia, chiesa e comunismo per garantirsi consensi, ognuno sul loro fronte, hanno impregnato lo Stato dei peggiori virus della insostenibilità economica, sociale, che nulla hanno a che fare con la democrazia compiuta, laica e liberale. Se di fronte alle coste africane ci fosse l’America, sulla cui democraticità è sperabile l’unanime consenso, stia pur tranquillo che il flusso incontrollato di barconi sarebbe stato bloccato eccome, altro che buonismo idiota e pericoloso. Solo da noi la democrazia finta cattocomunista fa orecchie da mercante, lo fa sull’immigrazione, sui rom, lo fa persino sulle prepotenze fiscali di Equitalia, che se ne infischia dei diritti del contribuente.

Da noi, Renzi e il Vaticano se ne infischiano del fatto che, prima o poi, i cittadini si rivolteranno davvero contro un’invasione incontrollata e insopportabile, contro i campi rom sparpagliati ovunque, contro un peso fiscale assurdo che serve a mantenere i privilegi e le inefficienze di uno Stato che tutto è fuorché democratico. In Italia, gli eredi di Dossetti e di Togliatti, ci hanno fatto crescere credendo che più la democrazia fosse tollerante, permissiva, assistenziale, sostitutiva, spendacciona e caritatevole e più era democrazia, proprio su questo ci hanno imbrogliato, fottuto e rovinato. Proprio per questo siamo arrivati al disastro, siamo arrivati ad uno stato sociale insostenibile, ad uno Stato che sta ovunque e ci sta malissimo, ad un debito frutto di sperperi e ruberie inaccettabili, ad un concetto dei diritti del cittadino che grida vendetta.

Caro Galli della Loggia, il suo allarme è ovviamente molto più autorevole del nostro, ma creda sono mesi che diciamo e scriviamo queste cose, aggiungendone una per noi singolare: eppure votano Pd. Perché la singolarità italiana è anche questa, il cattocomunismo è riuscito in decenni ad alienare così tanto la gente, o almeno una larga parte di questa, tanto da convincerla a votare comunque in un certo modo oppure al peggio a non votare, ecco perché l’astensionismo cresce anche a sinistra. Insomma, in Italia più che parlare con Renzi e la sua corte, fatto inutile ab origine, bisogna parlare agli italiani e svegliarli da questo torpore buonista, soporifero indotto, bisogno far capire alla gente il vero senso della laicità e della democrazia, specialmente nella sua opzione liberale, che è l’unica in grado di poterci restituire dignità e futuro.

Dunque facciamo appello all’altra Italia, quella che non si riconosce in questo sfascio sociale, in questa persecuzione fiscale, in questa devianza statuale cattocomunista , affinché dia un segno di presenza e di partecipazione e lo faccia davvero e soprattutto votando, quando si vota. Se si vuole cambiare il Paese e le cose, bisogna esprimersi e scegliere, è questo l’unico sistema possibile e civile, si sappia dunque che continuando con il 50% di astensionismo, il cattocomunismo continuerà volente o nolente a vincere e a comandare, a trattarci da schiavi, da sudditi e soprattutto da cretini. Noi non ci stiamo più e voi?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:28