
Come punto fermo un nome: Corazon Peres Abordo (filippina perbene e perfettamente integrata nella comunità italiana).
Un dato di fatto: una persona appunto perbene che, al rientro verso casa dopo un giornata di lavoro, viene investita insieme ad altre persone da un'auto-pirata (in fuga da un posto di blocco della Polizia) a Roma. La donna muore, gli altri rimangono più o meno gravemente feriti.
Fin qui l'antefatto. Poi inizia la farsa. Una ragazza di 17 arrestata perché l'unica fermata al momento del fatto e moglie di chi si presuppone essere alla guida della macchina omicida. Poi ancora appare (anche in tv) anche un vecchio rom alticcio che, oltre ad essere a suo dire il genitore di uno degli infami a bordo dell'autovettura omicida, si dichiara colpevole del malfatto perché (dice lui), ubriaco dopo diversi festeggianti brindisi, era alla guida del veicolo assassino e non ha capito granché su ciò che lo circondava al momento del fatto criminoso.
E poi ancora si capisce che il vecchio avvinazzato altro non fa che raccontare puttanate. Falsa testimonianza? Complicità in omicidio? Macché... Poi si legge di camorra, di armi, di droga, di "boss del Lombroso", di decine di auto intestate alla medesima persona, e poi...e poi... E poi finalmente la cattura dei due giovani rom che sarebbero stati a bordo di quella maledetta autovettura.
Insomma la questione è sempre la stessa ma...alla fine è Salvini il razzista.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:23