Orgoglio e dignità

A sentire Renzi, quando in televisione indica i problemi sul precompilato, come se li avesse scoperti lui e da grande genio ne avesse suggerito i rimedi, così come le sue affermazioni sulla Legge Fornero, quasi che fosse una creatura di Salvini, parlare di rabbia e indignazione è poco. Il Premier, maestro di chiacchiere e facezie, bara sul fatto che quella legge demenziale, sudamericana e nordcoreana, è stata votata praticamente da tutta la maggioranza che lo sostiene, Ncd in testa. Tutta la folle esperienza del Governo Monti è stata possibile grazie all’appoggio della stragrande parte dei parlamentari di questo Esecutivo. Dunque, che Renzi parli di rimedi ad errori altrui è ridicolo e offensivo.

Altrettanto offensivo è il termine usato di “bonus simpatico” a proposito del rimborso previdenziale sentenziato dalla Consulta. È insopportabile, infatti, che mentre si fa strame del diritto interpretando ad uso e consumo le delibere dell’Alta Corte, venga permesso di scherzarcisi intorno. Il Premier, dall’alto della sua affabulazione ambigua, classica dello stile più puro del cattocomunismo, fa finta di dimenticare che solo pochi mesi fa magnificava il precompilato come esempio di perfezione e semplificazione, sosteneva la bontà del nostro sistema previdenziale, assicurava la chiusura di Equitalia e gli interventi in Europa contro l’obbligo del 3 per cento nel Patto di stabilità.

Come se non bastasse, Renzi tuonava contro Salvini sull’affondamento dei barconi in partenza dall’Africa in fiamme, sbandierava il successo ottenuto dall’Italia con l’attivazione della missione Triton, caldeggiava i propositi del compagno Tsipras, osannava il piano Juncker come una svolta epocale per la crescita di tutti, garantiva che il regalo fatto con i nostri soldi degli 80 euro avrebbe fatto volare i consumi. Per questo sono stupefacenti le performance televisive del Presidente del Consiglio ed a sentirlo sembra che lui faccia parte dell’opposizione, magari un leghista pronto ad ammonire le sparate e le spavalderie della maggioranza.

Fregoli, principe del trasformismo, sarebbe impallidito di fronte a tanto talento nel cambiare in corsa per apparire bravo e competente, per stravolgere la realtà in nome di un miglioramento che tenta di spacciare, ma di cui non si vede nemmeno l’ombra. Siamo davvero alle comiche, ma il peggio vuole che dietro a tutto ciò ci siano gli italiani che soffrono e tirano la cinghia fino al soffocamento. Ci siamo dimenticati di quando Renzi imprecava contro la follia della Tasi, di quando si inteneriva parlando dei pensionati al minimo, di quando giurava che tutti i debiti della Pubblica amministrazione sarebbero stati saldati a giro di posta e che la burocrazia sarebbe stata smantellata in un battito di ciglia? Ci siamo dimenticati di quando certificava la presenza nelle casse di denaro per tutto, miliardi su questo, su quello e su quell’altro ancora? Infine, ci siamo dimenticati di quando confermava che le riforme le avrebbe fatte solo con il consenso della gran parte dell’arco parlamentare?

Insomma, se ce ne fossimo dimenticati, per favore si faccia uno sforzo di memoria per capire in mano a chi siamo finiti. Più che una raccomandazione è una implorazione per tutti gli italiani, che poi nell’urna votano per questa politica. Nel nostro Paese c’è gente disperata a milioni per soprusi fiscali, c’è gente impantanata ossessivamente per una giustizia lenta, inefficiente e sorda al buon senso, c’è gente distrutta dallo strozzinaggio bancario, mortificata e calpestata dalle demenzialità burocratiche, ci sono insomma milioni di cittadini che si chiedono dove sia finito il diritto, le garanzie costituzionali, le prerogative sulla privatezza, sulla sicurezza e sul senso e sui doveri della democrazia.

Bene, noi diciamo a questi milioni di persone che una via d’uscita esiste, che c’è il modo di emanciparsi dagli abusi, dai soprusi, dagli imbrogli, dalla corruzione, dalla persecuzione fiscale, da una politica che ci ha impoveriti ed il modo è quello di votargli contro quando arriveranno le elezioni. Mettiamocelo in testa, se non li mandiamo a casa noi, loro da soli non ci andranno mai; anzi, forti del nostro disinteresse e della nostra ingenuità, continueranno a farci schiavi ed a prenderci in giro come marionette.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:13