Procura di Palermo:  tante stravaganze

A Palermo gli ultras antimafia sono sul piede di guerra: l’Università, sobillata dal prof. Fiandaca (definito da Crocetta lapidariamente: un “negazionista”, uno che osa negare la “trattativa Stato-Mafia ed il reato di tentativo di subire il ricatto della mafia) ha rifiutato di concedere l’aula (Magna, naturalmente) per la commemorazione di Falcone e Borsellino etc. etc.

La suddetta commemorazione con connessa ennesima dichiarazione di guerra a tutte le mafie e tutti i mafiosi, interni ed esterni, veri o presunti o presumibili o soltanto possibili era organizzata e doveva essere presieduta da tale Giorgio Bongiovanni. Chi è costui? Bordin, ne ha fatto per “Il Foglio” la storia ed il ritratto. E’ il direttore del quotidiano on-line “Antimafia 2000” organo del oltranzismo “antitrattativista” antimafioso di una associazione con sede a Palermo ed un’altra nel Sud America. Antonio Ingroia definisce il quotidiano tale “organo ufficioso della Procura di Palermo”. Giorgio Bongiovanni, in occasione di un’intervista che gli fece nel 2014 Giulietto Chiesa, giornalista dell’Unità e corrispondente da Mosca degli anni dello stanilismo, pare abbia le stimmate, come Padre Pio (Giulietto Chiesa non gli ha chiesto di togliersi le bende). E’ pure scrittore di libri.

Ne ha scritto uno sui suoi incontri con gli extraterrestri. Che con frequenza gli portano messaggi della Madonna (la quale si è modernizzata: una volta avrebbe inviato degli Angeli, adesso si vale degli extraterrestri: un bel passo verso la laicizzazione del Paradiso). Al convegno “censurato” avrebbe dovuto partecipare Di Matteo. Ingroia non si sa: tra gli impegni della ex provincia di Trapani, quelli dell’Ente Servizi che Crocetta gli ha messo a disposizione, la professione di avvocato che si mormora vorrebbe esercitare, potrebbe non aver potuto trovare il tempo per l’evento così malamente sabotato dai “negazionisti”. Dopo la realtà pirandelliana di quell’altro “esponente” dell’antimafia “antitrattativista” palermitana, il regista di “docufilm antimafia” imbroglione, sequestratore di persone mediante simulazione di minacce mafiose e di relativo fantasioso “programma di protezione”, condannato in “contumacia mediatica” a sette anni per tale reato, organizzatore di “eventi” di glorificazione di Di Matteo, arriva questo personaggio da fumetto sugli extraterrestri: il Santone Bongiovanni.

Che supera ogni immaginazione per la stravaganza di ogni suo atteggiamento. Il quale benché così brutalmente privato della possibilità di offrire a Di Matteo un bel “bagno di folla” (nel corso del quale la stessa Madonna, avrebbe potuto pronunciarsi contro il giudizio ingiusto del C.S.M. che ha privato il P.M. del processo per la “trattativa” della possibilità di fruire di una indennità di trasferta rimanendo dove sta), resta fermo al centro del corteggio antimafioso dei magistrati palermitani. Ma pare che lo stesso Gesù, non si sa se direttamente o per mezzo di “corrieri” extraterrestri abbia annunciato a Bongiovanni l’imminente arrivo, della tanto attesa giustizia su questa Terra. Così Di Matteo avrà la sua “indennità di trasferta”. (Gesù avrebbe pregato Bongiovanni di osservare al riguardo una certa riservatezza. Infatti…). Ignoti sono i particolari di così bell’evento.

Per esempio non si conosce se il trionfo della giustizia sarà preceduto o seguito dall’amnistia generale di cui ai digiuni di Marco Pannella. Scherzi a parte. Questo personaggio è preso sul serio da più di un magistrato. Non risulta che Di Matteo abbia smentito la sua annunziata partecipazione al convegno “sabotato” da Fiandaca. Del resto, però, il processo “trattativa Stato-Mafia” non è, dal punto di vista della comicità, molto meno avanti delle frequentazioni extraterrestri del “supporter” Bongiovanni, Santone antimafioso. Del resto, un po’ tutto il corteggio dei magistrati della scheggia impazzita del P.d.M. (Partito dei Magistrati) di Palermo è composto in buona parte da invasati, variamente organizzati e denominali, ma tutti di livello meno sconcertante di quello del bravo Bongiovanni. Ed è pure naturale che, accanto a questo “Circo Barnum” (come lo chiama Bordin) dell’antimafia che oramai non potremo più chiamare con la deliziosa denominazione inventata da Guido Vitiello “antimafia devozionale”, perché la devozione, anche da chi devoto non è, non può essere confusa con il grottesco ed il ridicolo, si veda crescere al suo fianco l’antimafia degli affaristi, che non sono affatto ridicoli e che usano il ridicolo di essa per i loro porci comodi Ed ecco, quindi, il “terzo livello”, quello dell’Antimafia Sicindustriale niente affatto devozionale né ridicolo. C’è poi Crocetta.

Si professa antimafioso. Di tipo palermitano ed “antitrattativista”. Ingiuria il prof. Fiandaca chiamandolo “negazionista”. Ha al suo fianco quella singolare icona dell’antimafia persecutoria ed intollerante che è Lumia. Ma ai rapporti con i registi pirandelliani e con i visionari che ricevono messaggi dalla Madonna e da Gesù, preferisce quelli con Confindustria Sicilia, un’antimafia che rende di più ed è incomparabilmente più potente. Mauro Mellini - www.giustiziagiusta.info

P.S. Se esistesse una parvenza di funzione disciplinare per la magistratura, da tempo sarebbe stato aperto un procedimento a carico di Di Matteo ed altri suoi colleghi, magari per un trasferimento per incompatibilità ambientale per i rapporti che da tempo hanno con personaggi biechi ed al contempo caricaturali cui consentono di assumere il ruolo di loro “sostenitori”, rapporti che ridicolizzano il ruolo della magistratura.

* Giustizia Giusta

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:37