Riforma dell’editoria entro quest’anno

Il totale delle diffusioni dei quotidiani italiani (comprensivo delle copie cartacee, di quelle digitali e degli abbonamenti) è sceso sotto i 4 milioni di media al giorno. A marzo del 2014 erano 4,265 milioni.In un anno, quindi, una flessione del 6,6 per cento. Continuano a calare gli introiti della pubblicità, scesi da 1,12 miliardi di euro a 810 milioni, secondo i dati Nielsen. Tra i primi 10 quotidiani sono risultati tutti in calo ad eccezione di Avvenire, Il Sole 24 Ore e Il Giornale di Sicilia. E analizzando il totale delle testate, solo 13 su 60 sono i quotidiani con una diffusione mensile in crescita.

È da questi elementi che bisogna partire per avere un quadro preciso dello stato di salute dell’informazione italiana. Palazzo Chigi, nell’incontro con 21 associazioni di categoria, ha promesso entro l’anno l’approvazione di un disegno di legge sulla riorganizzazione dell’editoria, con nuovi criteri per accedere ai finanziamenti previsti dal fondo ordinario che sarà rifinanziato. Ci sarebbe anche l’obiettivo di istituire un Fondo per la piccola editoria e l’intenzione di portare al 4 per cento l’Iva per i giornali on-line come chiesto dagli editori.

In realtà, se è apprezzabile la volontà del governo di mettere a punto un disegno di legge di riordino e di riforma dell’editoria, osserva il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, occorre precisare che “una riforma profonda del settore è essenziale e non più rinviabile. Le linee esposte dal sottosegretario Lotti costituiscono una buona base per far partire il confronto. Il tavolo governativo deve però essere il luogo in cui individuare strumenti idonei per accompagnare la conclusione dei processi di ristrutturazione ancora in atto e porre le premesse per il rilancio del settore che possa coniugare innovazione e sostegno alla crescita occupazionale”.

Un primo passo riguarda il rifinanziamento del Fondo ordinario per l’editoria, introducendo criteri di rigore e trasparenza in modo da premiare l’effettiva presenza sul mercato delle singole testate. Vanno poi mantenuti inalterati anche per il 2015 gli stanziamenti straordinari previsti nel decreto Lotti del 2014, con gli sgravi per le nuove assunzioni.

La road map individuata dall’incontro tra il sottosegretario Lotti e le 21 sigle in rappresentanza di editori, giornalisti, edicolanti e distributori prevede altri incontri per raccogliere ulteriori contributi attraverso un gruppo di lavoro composto dai membri del Dipartimento per l’editoria guidato da Roberto Marino e dai professori Marco Gambaro, Alberto Mattiacci e Giulio Enea Vigevani, che stanno elaborando le linee del disegno di legge.

La Federazione degli editori e quella dei giornalisti hanno evidenziato il grave periodo di crisi che attraversa il settore, dovuto anche al calo degli introiti della pubblicità a causa della crisi economica, ribadendo la necessità di rifinanziare i prepensionamenti dei giornalisti e dei poligrafici causati dalle ristrutturazioni.

Dalle prime discussioni non si sono comprese bene le intenzioni del governo in materia di contributi ai giornali di partito e sindacali, l’intenzione di trasformare delle realtà editoriali minori favorendo modelli di business sostenibili su Internet e l’informatizzazione della rete delle edicole in tempi brevi come chiesto dalle categorie del settore. La situazione appare, pertanto, quanto mai fluida. Un momento di riflessione sarà fatto alla nona edizione del convegno “Crescere tra le righe”, organizzato dall’Osservatorio permanente giovani editori che si terrà sotto la presidenza di Andrea Ceccherini il 22 e 23 maggio a Borgo La Bagnaia in provincia di Siena. Sono attesi i direttori del New York Times Dean Baquet, del Wall Street Journal Gerard Baker, del Washigton Post Martin Baron e del Los Angeles Times Davan Maharaj. Tra i temi in discussione: il ruolo del giornalismo di qualità nell’Era digitale e come rendere indipendente l’informazione con un solido modello di business.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:20