
Oramai sta diventando quasi una sorta di pantomima: il popolo dei disperati continua a morire in mare, mentre da noi si continua ad assistere al solito rimpallo di accuse tra “razzisti” (o presunti tali) e “buonisti” della prima e dell’ultima ora.
Il mare e gli schiavisti non perdonano e noi, invece, qui a sentire ogni volta certe bocche che si aprono ed iniziano a sciorinare il loro vocabolario senza senso intriso di “ospitalità”, “dignità”, “accoglienza”, “speranza” e via mentendo. Perché tutti sanno la verità ma preferiscono, ad ogni tragedia del mare, rinfacciarsi accuse e responsabilità.
Invece quella verità ci dice che il nostro è un Paese che non sa (perché non può non essendo materialmente in grado) ospitare migliaia di persone senza arte né parte che arrivano qui senza un tetto sotto il quale stare e senza un lavoro con il quale mangiare. Si accolgono in gabbie chiamate (paradosso dei paradossi) “Centri di accoglienza”; quelli che scappano non lasciano tracce, altri delinquono per mangiare un tozzo di pane, altri ancora forniscono le braccia ad un lavoro clandestino che arricchisce solo chi li sfrutta. Per non parlare poi del cosiddetto “business dei rifugiati”...
Del resto, dovrebbe bastare (ed essere assistita) quella fetta di popolazione nostrana che non riesce a sbarcare il lunario e la cui esistenza dimostra come sia bugiardo chi vuol far ancora credere a poveri disgraziati che il nostro sia ancora un Paese di Bengodi. La retorica dell’accoglienza ha alimentato, e continua ad alimentare, il mercato di esseri umani: chi sostiene il contrario sa di mentire.
E se non si è neppure in grado di identificare un soggetto che arriva sul nostro territorio nazionale, figurarsi se si può stabilire se lo stesso sia o meno un profugo di guerra. E se poi, tra la massa di questi poveri diseredati, si dovesse mimetizzare qualcuno (ne bastano pochi) armato di cattive intenzioni, il quadro sarebbe drammaticamente completo mentre, dall’altra parte del Mediterraneo, c’è ancora una milionata di disperati che attende il proprio turno.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:36