
Lo voglio fare anch’io il presidente della Repubblica in questo modo. E’ troppo facile. Fuggi quando le cose che hai sbagliato a fare tu, vanno male, non rispondi di quello che fai e hai fatto, lasci le cose peggio di come erano prima del tuo arrivo, te ne infischi e passi da un agio (il Quirinale è stipendiato più della Regina d’Inghilterra o dell’intera amministrazione Obama negli Stati Uniti) all’altro, senza problemi. E’ meglio di una manna dal cielo. E bravo Napolitano, tutta una vita, come si dice a Roma, a sbafo, e senza nessuno che faccia valere una qualsivoglia responsabilità. Mi pare lo chiamino “senso dello Stato”, che vuol dire poi, nella sostanza, che lo Stato ti paga e premia sempre, e tu fai la cortesia di spostare il culetto dalla poltroncina alla poltronciona di vellutino rosso.
E’ questo che si vuole sia lo Stato italiano? Il poltronificio di soggetti, una massa abnorme di soggetti, non in grado di produrre neanche una matita, ma in compenso dispensati dall’obbligo di dovere renderne conto e fare obbligatoriamente bene, o almeno senza danni? Lo Stato irresponsabile sulla pelle del popolo bue? Uno Stato non è questo. Non deve essere questo. Nella mia visione, lo Stato diventerà molto snello, si arriverà certamente lì prima o poi, per necessità. E chi lo rappresenterà e governerà sarà, non solo legittimo in quanto legittimato da tutti i contribuenti pagatori di tasse, ma anche strettamente e rigorosamente responsabile di ciò che fa.
Servizi essenziali e funzioni e poteri essenziali. Responsabilità. Il resto sarà del mercato, nel mondo. Ed è da quella parte che si va, è quella la parte in cui si deve andare ed andrà. Napolitano, con Monti, Letta e Renzi, rappresentano una pagina cupa della storia democratica italiana, da voltare velocemente. Essi, insieme a un’intera classe politica squalificata e squalificante, devono essere invece resi responsabili di ciò che hanno fatto. Recessione, tassazione esosa quanto impossibile, disservizi, insicurezza, mala gestione, errori, sovversione delle regole, comportamenti al di fuori del nostro sistema democratico, sfascio, miseria, imbarbarimento totale sono solo alcuni degli effetti del comportamento a dir fuori poco dalle regole che ha contraddistinto Napolitano, il quale, come ho detto, dovrebbe essere chiamato a risponderne.
Se il futuro Presidente della Repubblica rimarrà nell’ambito delle sue competenze, ovvero di quelle riconosciute e date nella Costituzione, avremo un Presidente che non impone, fa e disfa governi, non malato di protagonismo, non onnipresente alla televisione e sui media, con messaggi, dichiarazioni, moniti, raccomandazioni, suoi timori, preoccupazioni e paure. Sarà una persona seria cioè, che svolge la propria funzione all’interno dei limiti costituzionali, senza necessariamente mostrarsi ogni due per tre imponendoci l’esondazione illegittima del suo ruolo. Un soggetto sopra le parti, compatibile con il ruolo affidato, non un predatore d’assalto di sinistra, incompatibile con la democrazia stessa. Ma la storia insegna che, una volta scavato il solco, è da lì che è più facile si passi ed è di lì che si passa, con nuova irresponsabilità e totale protagonismo, sempre da noi stipendiati. Intanto, tra le dimissioni e la nuova designazione, a fare le funzioni in supplenza andrà un magistrato di sinistra Piero Grasso, con professione indicativa di come si sono messe le cose in Italia.
Quanto alla nuova designazione, l’Italia è peraltro pure già messa male dato che l’opposizione politica attualmente non esiste, sono tutti troppo comodamente assiepati al calduccio di Montecitorio, alla chetichella e soprattutto muti, dunque riceveranno passivamente l’ennesima cretinata renziana. E’ anche per questo che è necessario correre ad elezioni vere e legittime, innanzitutto per mettere ordine ristabilendo la regola democratica numero uno e cioè che è il popolo che decide i parlamenti e i governanti, cosa che lo rende responsabile, lui sì, di ciò che decide e designa, oltre che fa venire fuori ciò che il popolo italiano vuole e merita. Da troppo tempo ci è stato negato. I i sono sotto gli occhi di tutti, e non se ne può fare valere nessuna responsabilità.
Ci vuole al più presto un nuovo governo, supportato da una nuova maggioranza politica di non dormienti. Le persone hanno paura, del dormitorio al parlamento italiano, della fanfaronaggine italiano in Europa, hanno paura, legittima, di non essere né protetti in Italia né difesi in Europa, perché sanno di essere in mano a soggetti incapaci e inadatti, non eletti a ma imposti, al peggio. Gli italiani vogliono e devono riappropriarsi delle scelte da fare, anche solo per vedere eventualmente che non si riescono a fare. Prima o poi, si faranno. Ma bisogna arrivare il prima possibile al prima o poi, e oggi c’è il blocco. Piano piano, tolto di mezzo il peggio di adesso, verrà fuori ciò che vorremo e meriteremo.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:29