
Individui, organizzazioni, imprese, idee, attività, in difficoltà vengono chiamate anatre zoppe, e star se hanno successo. Si trovano in ogni paese o sistema e rappresentano testa e coda delle curve di distribuzione delle prestazioni; curve che, nei casi ottimali, sono simili a gaussiane, e in altri, pessimi come quelli che stiamo vivendo, presentano più gobbe, una coda grande e crescente per le anatre zoppe e una testa di modeste dimensioni per le star. Come aggiustare queste situazioni anomale, che politiche adottare? Ignorare, aiutare, tassare; “laissez faire”, sostegno ai debolli (prendendo risorse ai più forti), o spingendo i più forti.
Liberali e dirigisti, destre e sinistre, impostazioni ideologiche e religiose, valutazioni economiche e tecniche, portano a politiche anche molto diverse; tuttavia, se le codizioni dei sistemi sono critiche, se si tratta di sistemi in crisi – come avviene oggi in una parte del mondo, in Europa più che altrove, in Italia in modo spesso drammatico – tutte le politiche tendono a uniformarsi verso il sostegno di tutti, forti e deboli, capaci e impreparati.
La natura, In casi simili, elimina chi non ce la fa, ma l’attuale società umana non accetta interventi troppo dolorosi, anche se necessari; del resto le analisi storiche dimostrano che la presenza di elementi considerati deboli si può dimostrare in certi casi assai utile. Tuttavia se la difesa di un intero sistema è impossibile perché destinato a soccombere; o se il costo della sua difesa è troppo alto, assai più di quello – ad esempio – di pagare gli addetti al sistema a non far nulla; se infine distruggere il sistema perdente e costruirne uno nuovo crea un beneficio allora questa deve essere la soluzione.
Le anatre zoppe costano alla comunità per mantenerle o per eliminarle, e sono destinate ad aumentare (si veda G. Lanzavecchia “Il lavoro di oggi e domani” BookSprint 2014) riducendo così le risorse disponibili per creare e sostenere le star, ossia per lo sviluppo di un paese. Le star sono potenzialmente tantissime e crescenti, nonostante gli ostacoli: carenza di infrastrutture e di capitali di ventura, avvocati del diavolo, politiche in difesa dell’esistente vecchio e destinato a sparire.
Nel mondo e anche in Italia nascono nuove star e soprattutto vien proposto un enorme numero di star possibili concepite in centri di studio, da imprese, e spesso da individui, star che restano il più delle volte irrealizzate, perché non trovano gli imprenditori e vengono rifiutate da un sistema politico, industriale, economico, sociale senza cultura che privilegia il passato noto, spesso destinato a scomparire, e ignora, teme o rifiuta, spesso per ragioni ideogiche (tipico è il caso degli OGM) le possibilità offerte dalle nuove idee e soluzioni. Alcune delle star nate o proposte sono concepite perché ognuna crei a valanga nuove attività e posti di lavoro. Qui di seguito si darà un cenno ad alcune nuove star e agli strumenti per realizzarle, ma sarebbe utile presentarne una lista ampia e approfondita. Va comunque detto che già oggi esistono potenzialmente soluziomi e star per eliminare e sostituire le anaatre zoppe e concepire nuovi strumenti e modi di operare per un mondo diverso e ricco in senso fisico e culturale.
Innanzitutto le università, i centri di ricerca, le imprese della Silicon Valley, e quelli dell’area di Boston; un gran numero di altre università degli Stati Uniti. Tra queste la Singularity University (SU) fondata nel 2008 da Peter Diamandis e Ray Kurzweil. Il mio amico Diamandis mi ha scritto il 24 agosto 2014 una lettera – che ho mandato in copia al Presidente della Repubblica – nella quale dice che non basta innovare, ma che bisogna pensare a soluzioni che coinvolgano almeno un miliardo di persone, cioé che siano in grado di sconvolgere il mondo. Non devono farlo soltanto le grandi imprese, ma anche le piccole e le stesse singole persone, come mi ha scritto in un’altra lettera “Do you know why I'm so insistent on the notion that one person -- one bold entrepreneur -- has the power to change the world; because world history is riddled with examples of how a single innovator has shaped the future” (“an army of one” e-mail di P.Diamandis a G.Lanzavecchia).
Diamandis indica anche come la SU stimoli gli studenti a pensare grande – e riporta dieci esempi di soluzioni concepite e già in fase di realizzazione – ma in America sempre più pensano grande i giovani di altre importanti università, molte imprese, imprenditori, cittadini. Ecco perché gli Stati Uniti continueranno ad essere il primo paese del mondo e l’Europa – Germania compresa – sarà inesorabilmente sopraffatta se non muterà modo di pensare ed agire, non abbandonerà i vecchi schemi, le vecchie soluzioni, le regolette che difendono privilegi, ridicoli oltreché inutili e anzi controproducenti.
Tra le nuove star si può ricordare il farmaco “Delta-9” che elimina senza rischi qualsiasi dolore e che è stato dichiarato “The Greatest Medical Breakthrough in 72 Years” dopo la scoperta della penicillina. Una star organizzativa è la “Exponential Organizations” dieci volte migliore, rapida, a buon mercato delle tradizionali, come ritengono gli esperti. La Stampante 4D progetta e costruisce oggetti autodeformanti. La carne sintetica e la coltivazione verticale (ma perché l’EXPO di Milano non presenta il gran numero di nuove possibili soluzioni rivoluzionarie offerte dai nuovi cibi e dalle nuove tecniche?). I robot quantistici di domani più creativi, veloci, astuti. Il superamento della moneta con “Bitcoin”. La “Additive Manufacturing” che consente di produrre oggetti giganteschi associando parti realizzate con stampanti 3D. I medicinali personalizzati, i sistemi di rigenerazione attiva degli organi vitali, l’allungamento di una vita sana.
Lo “Internet delle cose”, che si avvale delle delle reti, con gli oggetti che si fanno riconoscere e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere a gruppi di informazioni: così, in caso di traffico, le sveglie suonano prima; le piante comunicano all'innaffiatoio quando devono essere annaffiate; le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall'altra parte del globo; i vasetti delle medicine avvisano se si dimentica di prendere un farmaco. Tutti gli oggetti possono avere un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete. L'obiettivo dell'internet delle cose è di far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello reale, dando un'identità elettronica alle cose e ai luoghi dell'ambiente fisico.
L’introduzione di nuove tecnologie sconvolge burocrazia, servizi, sistemi di leggi e regole e costringe a pensare e realizzare nuove concezioni di governo della società. "Pardon the Disruption: The Future You Never Saw Coming" (ISBN: 978-1-60047-923-6; Wasteland Press) esplora l’impatto sconvolgente che le star stanno avendo sul nostro sistema legale, oltre a quello economico, e dà un’idea futuristica dei cambiamenti già in atto.
I problemi più drammatici, che stanno vivendo tutti i paesi coinvolti dalla crisi, sono quelli – interdipendenti – dell’evanescenza della classe media e di una equa distribuzione dei redditi. Soltanto un’economia forte e che comprende tutti gli attori, un’economia di star che coinvolgno tutti i settori e li guidano, può permettersi una politica di redistribuzione dei redditi in modo da realizzare una società equilibrata e una nuova classe media, ben diversa da quelle industriale e postindustriale oramai superate; ma tentare di realizzarla oggi – USA compresi – nelle condizioni strutturali e cuturali che caratterizzano i nostri paesi, porterebbe alla regressione dello sviluppo, come sta avvenendo in Europa. Siamo infatti in una situazione (a livello di persone, imprese, paesi) di “distruggi o sei distrutto”. Una società equilibrata si autosostiene solo se esistono le condizioni perché questa si realizzi, altrimenti si disgrega dando scopo ai due sistemi di una classe intraprendente (produzione di beni e servizi, e finanza) anche se incatenata, che rastrella la ricchezza, e in una sempre più marginale, povera e inefficiente. La società equilibrata è quella che consente non solo lo sviluppo più equo, ma anche quello più ricco. Viceversa negli USA, ma anche in EU, si osserva una caccia ai lavoratori qualificati e un regresso cresciente di quelli meno validi.
Oggi per riuscire la sola costante è il cambiamento, come spiega Diamandis (vedi “you ain't seen nothing yet”) che indica anche come, nonostante tutto, siamo in una condizione di abbondanza crescente. Ma i Governi ancorati alle concezioni del passato, mostruosamente lenti, vincolati a strutture burocratiche, incapaci di operare se non con leggi, regole e tasse fino a superare la curva di Laffer (così che un loro aumento porta a ridurre il reddito fiscale) non possono gestire il cambiamento necessario. Solo i paesi che riusciranno a liberare i vincoli a un numero cresente – sino ad essere totale con i loro collaboratori – di star potranno riprendere lo sviluppo – fisico e culturale. Niente vincoli e tasse a chi crea star; a chi ha nuove idee per creare lavoro e snellire le attività (ma perché Uber trionfa negli Usa e si vuole proibire in Europa?).
E’ giunto il momento, con Henry David Thoreau, di attuare una disobbedienza civile contro l’inettitudine di governi, leggi, politici e ideologie, liberando i cittadini, le imprese, i pensieri della gente che vuole fare. Del resto gli stati, nazionali e non, si stanno dissolvendo, i loro confini sono sempre più labili, e al loro interno nascono nuove forze. Leviatano, Thomas Hobbes, John Locke, Raymond Aron sono inutili perché vanno riconcepiti per una società ove l’obbedienza dovrebbe essere sostituita dalla competenza della conoscenza. Solo in questo modo si potranno reinventare le “libertà civil” che un nuovo stato liberale potrà e dovrà garantire.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:05