Semestre Presidenza:  una occasione mancata

Il 31 dicembre oltre a rappresentare come di consueto la chiusura dell’anno, per questo 2014 è anche il giorno che segna anche la fine del semestre di Presidenza italiana del Consiglio D’Europa. Un semestre se vogliamo un po’ “sfortunato”… premesso che sei mesi sono comunque pochi per incidere in modo significativo su questioni di rilevanza europea, l’Italia è stata inoltre penalizzata da due ulteriori elementi: i 6 presunti mesi si sono ridotti ad effettivi 5 – essendoci di mezzo agosto, notoriamente un mese “morto” – inoltre si è assistito al rinnovo di Commissione e Parlamento…

Certo è che l’Italia, che aveva preannunciato grandi cose per questo mitico semestre, non sembra in verità aver concluso gran che in materia di digitale, banda larga e tutto quanto ruoti attorno a queste cruciali tematiche. A parte alcune pompose occasioni convegnistiche – molto spesso fini a se stesse – nulla di effettivo è stato messo in campo per contrastare gli Over the Top e i loro sistemi di evasione fiscale, nulla riguardo alla protezione dei dati personali e alle questioni connesse al diritto all’oblio, nulla rispetto ad una “web tax”, ovvero ad un sistema equo per tassare le web company che fanno profitti nei paesi in cui operano (questione su cui Renzi aveva preso specifici impegni). E su quest’ultimo punto, mentre altri Paesi hanno cercato soluzioni – ultimo il Regno Unito che ha recentemente adottato la “web tax”, l’Italia è rimasta ancora una volta alla finestra.

Non va certo meglio se si parla di banda larga. Nonostante si stiano facendo passi avanti, recuperare il gap accumulato negli anni è una impresa ardua. In una fase economica così sfavorevole è difficile stimolare gli operatori a fare investimenti (particolarmente impegnativi) dal ritorno incerto. Esistono inoltre delle aree del Paese a “fallimento di mercato” per le quali è indispensabile venga messo in campo un piano efficiente di aiuti di Stato. Ma anche qui i tempi non sembrano esattamente celeri.

Nulla poi sembra essersi mosso effettivamente per la digitalizzazione della pubblica amministrazione così come per l’attuazione complessiva della Agenda Digitale italiana in conformità agli obiettivi posti dall’Agenda Digitale Europea per il 2020… il recente rapporto Eurostat fotografa ancora una volta un’Italia fanalino di coda, che arranca alla fine della classifica nell’uso di internet (seguita solo da Romania, Grecia e Bulgaria), dove ancora oggi un cittadino su tre dichiara di non avere mai utilizzato la rete…

Nella conferenza stampa di chiusura del vertice prenatalizio Matteo Renzi ha così riassunto il semestre italiano “Questi sei mesi segnano una nuova stagione per noi e per l’Europa: crescita e non solo austerità l’eredità che lasciamo”. Il nostro Premier si sa, è un abile comunicatore. Ma a volte i fatti contano più delle parole!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:18