
Niente da fare, è più forte di lui: più si avvicina alla fine del suo mandato di Governatore della Regione Puglia, più Nichi Vendola non perde occasione per dimostrare il peggio di sé (e, come noto ai più, al peggio non c'è mai fine). L'ultima perla il leader di Sel l'ha offerta l'altro giorno quando è uscita la notizia dell'inchiesta romana sui rapporti tra malavita organizzata e politica. Vendola non è riuscito a tenere a bada (neppure) il suo dito e su Twitter ha postato il suo pensiero: "Destra e mafia. Una coppia di fatto".
Per carità, ognuno ha la libertà di esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe pure. Ma c'è anche la corrispondente libertà di far presente ad un amministratore e segretario nazionale di partito che più che una "coppia di fatto", nel caso dell'inchiesta romana si è eventualmente in presenza di un 'triangolo' essendo coinvolti anche personaggi di certa sinistra con la quale il Vendola è, in molti enti locali, spesso in maggioranza. Capiamo il feeling che nutre il Nostro verso la "fattualità" della coppia, ma stavolta, eventualmente, le parti in causa sarebbero almeno tre.
Già, "eventualmente". Perché il lupo perde il pelo ma non il vizio e, nella fattispecie, il governatore pugliese uscente sembra dare per scontata la validità (e la certezza) dell'ipotesi accusatoria a prescindere di tutto quello che potrà accadere nel processo: certi garantisti, d'altronde, si ricordano di essere tali soltanto quando le inchieste li riguardano direttamente. Una brutta razza che è tutt'altro che in via di estinzione.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:16