Attentato in Israele: <br/> sinistre responsabilità

Cosa ci dice Federica Mogherini dell’attentato alla Sinagoga a Gerusalemme? Perché, se non ci arriva, è il risultato delle parole stolte pronunciate a nome dell’Europa. La Mogherini, rappresentante della politica estera nientedimeno che dell’Europa nominata da Renzi, in quanto moglie di un amico di Veltroni (Meriti? Zero. Competenza? Zero. Disastri conseguiti? Tanti, nefasti e per tutti) ha erroneamente affermato a inizio novembre che “ci vuole uno Stato palestinese, questa è la posizione di tutta l’Ue, il mondo non tollererà una quarta guerra“.

Eccola l’ennesima guerra, ecco uno dei primi risultati di quella catastrofica incauta affermazione. L’attacco terroristico e la carneficina di rabbini uccisi l’altro giorno, è stato rivendicato dagli islamici di Hamas, cioè da quell’organizzazione che la sinistra politica occidentale legittima. Adesso arriverà la dura “risposta” di Israele, Netanyahu l’ha già chiamata, “Sarà risposta dura” ha detto, e così via. La Mogherini e i rappresentanti della sinistra occidentale sono colpevoli di avere aizzato e chiesto sangue a nome dell’Europa (che li sconfessa), e sangue è arrivato e ne scorrerà ancora purtroppo. C’è un detto romano abbastanza rozzo e truce, ma che rende bene l’idea: fare i froci con il culo degli altri. Ecco cosa sta facendo la sconsiderata, incompetente sinistra politica occidentale, del governo italiano e dell’ Europa, in testa Veltroni, Renzi e Mogherini, Napolitano per l’Italia.

A che titolo si combatte la barbarie delle decapitazioni dell’Isis se, dall’altra parte, si legittimano e accettano gli attacchi terroristici?

L’Unione europea che pronuncia e lascia si pronuncino paroline di quel genere, legittima e si rende corresponsabile degli attacchi stessi terroristici, come quello avvenuto recente nella sinagoga della capitale di Israele, Gerusalemme, da parte di palestinesi contro ebrei. I rappresentanti dei Paesi europei, con le cose dette ancora in questi giorni, sono corresponsabili e solidali delle feste e dell’esultare dei palestinesi mostrato nei video per la “gioia” dell’attacco terroristico compiuto a danno di ebrei, ripresi questi, sempre nei video, con visi contratti e terrorizzati. A Gaza si festeggia per le vittime israeliane, l’Europa di sinistra d’accordo. E non c’è storia che tenga, anche di fronte alle condanne espresse, perché sono tardive, e perché quelle stesse voci, sono state la rampa di lancio, il trampolino delle violenze. Abu Jamal, cugino degli autori dell’attentato, arabo che vive a due passi dal centro religioso ebraico di Gerusalemme, ha testualmente detto che “l’attacco è avvenuto a causa della pressione delle forze occupanti del governo israeliano sul popolo palestinese e specialmente sulla moschea di Al Aqsa. L’atto compiuto è normale per chiunque sia connesso al suo popolo, al coraggio, all’islam”.

L’atto sarebbe quindi normale e si inneggia, con la strage, al proprio popolo. Se i rappresentanti dell’Unione europea, lungi dal chiedere ai palestinesi di trattenersi da attacchi mortali terroristici contro Israele, spiegando loro che tali atti peggiorano la situazione, fanno da incitamento e da provocazione, oltre che in generale l’uso della forza, se non spiegano di smetterla di seguitare a compiere giorno dopo giorno attacchi, se al contrario addirittura si esprimono e fanno financo trapelare l’intenzione di sanzioni a Israele, alimentano, danno spazio alla linea di colpevolizzazione senza sosta di Israele. Dalle parole venute dall’Europa infatti i palestinesi hanno capito che vige un’assurda specie di nullaosta verso i gesti aggressivi e le loro violenze, che sono addirittura “giustificati” e che lo Stato palestinese esisterà alla fine non tanto come un compromesso ma come una compensazione dovuta. Questo è quello che hanno capito i palestinesi da questa Europa scellerata.

Sono stati espressi sinora infausti, nocivi riconoscimenti dello Stato palestinese dalla Svezia, Gran Bretagna, Italia di Napolitano/Renzi e dalla Spagna, è necessario invece che ci si esprima nel senso della difesa generale da un mondo violento, fanatico ed ostile cui Israele non cede facili compromessi territoriali.

Gli attacchi di questi giorni sono il risultato delle parole e dell’atteggiamento compiacente della sinistra politica occidentale d’Italia e d’Europa verso palestinesi e Abu Mazen, compagno di governo di Hamas.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 20:35