Gli italiani in difficoltà   esasperati dal premier

In Italia manca lo Stato che la governi. Dopo il flop di Renzi che beotamente ride al G20 (l’Italia crolla e lo stolto ride), protesta e violenza scendono in piazza con 
scontri a Milano, Pisa, Padova
, Roma eccetera. L’inferno delle periferie è figlio della inesistenza della politica degli incompetenti al governo e del buonismo della sinistra illegittimamente al potere per volere di Napolitano. L’eccesso smodato di tolleranza e di giustificazione nei confronti dei migranti d’ogni specie, unitamente all’inesistenza e alla totale mancanza di previsione politica - in Italia come in Europa - di una sostenibilità sociale complessiva (dov’è l’Europa? Ma soprattutto, dove sono i ministri in Italia? Quello dell’interno? I sindaci? Renzi?) hanno soffiato sul fuoco della del malessere e del disagio, della crescita della situazione emergenziale e pericolosa. Gli italiani non sono né razzisti, né intolleranti, per niente cattivi al contrario essenzialmente generosi e brava gente. Non bisogna però esasperare le persone in difficoltà e le risa cretine sono pura provocazione.

A ragione il ministro inglese Hammond ha minacciato che, se non si cambieranno presto le leggi colabrodo europee indulgenti e magnanime sull’immigrazione (non usando il termine “quote” ma raggiungendo in pratica un meccanismo analogo, ovvero tale da garantirle), “la Gran Bretagna deve prepararsi a lasciare l’Unione europea”. Un’interpretazione elastica dei Trattati europei o la Gran Bretagna chiude la partita, in sostanza. Aggiungerei che è necessario rivedere anche le regole contributive europee che hanno sostanzialmente trasferito ingenti contributi dai Paesi quali il nostro a quelli classicamente poveri tipo la Slovenia e molti altri, che si sono effettivamente fatti ricchi sulle e alle nostre spalle.

Mentre Renzi stoltamente ride (perché meglio di così, per sè e famiglia, ma sulla nostra pelle, non può andare), l’Italia soccombe, in mezzo agli ultimi sussulti del disastro sociale, attraversata da tensioni sull’intero territorio, da nord a sud. Sciopero sociale dei sindacati contro governo e Unione europea, in particolare contro Jobs act, legge di stabilità e piano scuola. Cortei e uova contro il partito democratico e i ministeri da lui occupati illegittimamente, partito definito dai suoi stessi militanti “una presa in giro che serve solo ai parlamentari per conservare il loro posto”. Altissima tensione anche a Napoli, Padova, Torino e Palermo; cancellati a Roma per forti disagi, all’aeroporto, una trentina di voli tra arrivi e partenze. E occupazioni abusive a piovere. Occupazioni abusive cioè di case popolari che solo in Italia sono e rimangono un problema irrisolto, da anni.

Non esiste cioè da noi alcuna autorità – che sia politica o amministrativa – che abbia fatto qualcosa o sia stata in grado o lo sia tuttora, in concreto, di arginare il fenomeno, per non parlare eliminarlo. Ovunque, in qualsiasi altro Paese europeo, in Francia come in Inghilterra o in Germania o Spagna, chi non dispone di un appartamento e se lo procuri illegalmente sfondando la porta di ingresso e sistemandovi le proprie cose considerandolo proprio ad ogni effetto, viene fatto velocemente sgomberare con la forza pubblica a garanzia delle regole date, processato e punito. Al contrario, in Italia, gli occupanti se ne sbattono letteralmente delle regole che disciplinano eventualmente assegnazioni o graduatorie e irrompono negli alloggi, certi di non uscirne mai più, consapevoli di essere intoccabili. La magistratura non interviene, occupata a battersi per quindici giorni in più di vacanza pagata, le forze dell'ordine non sono abilitate ad agire (?) e la politica rimane colpevolmente quanto responsabilmente inerte, non è in grado di decidere niente, tutta impegnata a tutelare i propri interessi di casta.

L'inerzia e la pavidità dell'apparato pubblico italiano hanno prodotto questo disastro, delle leggi e di ogni altra regola. Il cittadino italiano, se anche solo posteggia male, è perseguitato da contravvenzioni esose e un’equitalia agguerrita solo contro di noi, ma se rubi la casa per occupazione, non ti torcono un capello, anzi, ti premiano lasciandotela, dandoti la sicurezza che non te la leveranno. Multe ai motorini fuori dalle strisce e occhi chiusi e manina ferma di fronte a intere popolazioni transeunti e transumanti sul territorio italiano, che vivono e defecano sulle nostre care strisce regolari a minaccia costante di multa. A che cosa servono i principi e la legge se la realtà è una landa senza regole? La sottrazione indebita di un bene costituisce un reato, ma l’Italia non lo eccepisce, non lo persegue e non è in grado di farlo rispettare. Allora a cosa servono schiere di giudici o di poliziotti, o di vigili o di ministri o governanti o tutori dell’ordine in genere, e perché paghiamo lo Stato? A che serve?

Ripeto, in tutti gli altri Paesi europei, non si segnalano furti di immobili e, ove succeda, gli occupanti nel giro di poche ore vengono scaraventati in strada, processati e condannati adeguatamente. In Italia, con il buonismo straccione della sinistra e una politica tutta inerte e incompetente, non si persegue chi viola la legge, a maggior ragione se si tratta dei cosiddetti “diversamente stanziali”, formula demente con cui sono indicati gli extracomunitari irregolari, i rom e i balordi di ogni genere. Visto che lo Stato è incapace di organizzare la difesa contro gli abusi e di garantirne un sistema a tutela, a che cosa serve? Perché lo si paga? Per farci assistere a cotanto spettacolo? Ecco perché è necessario introdurre il sistema di responsabilità, effettiva e reale, perché chi sbaglia paghi, chi non ottempera e violi ne risponda, chi non adempie ai compiti cui è chiamato e pagato, ne risponda concretamente. E ciò deve valere in ogni ambito statale.

L’alternativa è la protesta che cresce, e i forconi a venire come per il sindaco ridicolo Ignazio Marino. Ma alle escalations non c’è mai fine, gli italiani – storicamente - lo sanno.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:17