
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i segretari confederali della Ugl hanno scritto a Francesco Paolo Capone (Segretario nazionale Federazione Ugl-Sanità).
Caro Paolo,
sentiamo il dovere di ribadire, ancora una volta, che l’imbroglio da te contrabbandato come una regolare elezione del Segretario generale dell’Ugl, rappresenta un “punto di non ritorno” per te e per quanti, pochi in verità, hanno condiviso questo vergognoso tentativo di derubare gli uomini e le donne dell’Ugl del loro diritto di scegliere la propria classe dirigente, primo fra tutti il segretario generale. La menzogna, la mistificazione della realtà e lo sfregio delle regole democratiche alle quali ci siamo sempre richiamati offendono irreparabilmente i valori dell’Ugl e condannano te e i tuoi sodali all’ignominia e al disonore.
A Montesilvano, come sanno bene tutti quelli che erano presenti, né come dimostrano inequivocabilmente le immagini registrate nonostante il divieto imposto dal presidente dell’assemblea (sic!), non è stato eletto alcun segretario generale. Il furto di democrazia preparato a tavolino, la falsità e il disonore che accompagna la tua inaccettabile autoproclamazione postuma, pertanto, non possono e non saranno mai accettati dal nostro corpo sociale.
L’Ugl ha sì bisogno di unità e di ripartire con rinnovato slancio; ma per fare questo è indispensabile assicurare il rigoroso rispetto delle regole: quelle stesse regole che tu hai dolosamente accettato che venissero violate gettando discredito su tutta l’Ugl e danneggiando, speriamo non irreparabilmente, la sua immagine e la sua gloriosa storia.
L’Ugl può e deve tornare ad essere la grande Confederazione che è sempre stata: abbiamo valori radicati e condivisi, oltre 60 anni di fulgida storia e uomini e donne in grado di restituirle vigore e la dignità che merita. È giunto il tempo di scelte coraggiose che coinvolgano tutte le persone di buona volontà intorno ad un progetto di rilancio, che le forze sane, già all’opera, possono e devono realizzare al più presto. Noi siamo graniticamente convinti che “cambiare” si può e si deve, perché questo è ciò che ci chiedono tutti coloro che attivamente e onestamente operano sul territorio, che costituiscono la “vera maggioranza”, che noi siamo certi di rappresentare.
Richiamiamo le coscienze di tutte le donne e di tutti gli uomini Liberi dell’Ugl, affinché il passato inglorioso di taluno e il presente disonorevole di talaltro non offuschino o annientino il futuro di un’intera generazione e della Ugl. In questo processo di riaggregazione e di rilancio dell’Ugl non c’è posto per chi usurpa titoli e funzioni, violando le più elementari regole di democrazia e di buon senso. Per noi, quindi, le lancette dell’orologio non possono che ripartire dalle ore 24 del 29 ottobre scorso, quando il Consiglio è stato sciolto senza aver purtroppo proceduto ad alcuna elezione.
I segretari confederali
S. Cabras, V. Femiano, M.R. Pugliese, D. Scipio, L. Civili, C. Vassiliadis, S. Licciardi, A. Franco, A. D’Anolfo, M. Imperiali
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:07