Il Governo di Renzi   peggio di Monti/Letta

Ma è mai possibile che in questo Paese non ci sia nessuno che si alzi in piedi per dire basta con queste buffonate? Non bastano Camusso, Landini e pochi altri sindacati, non basta Salvini e nemmeno Grillo, non basta niente se manca una assunzione da parte di tutti della consapevolezza che questo Governo sta andando peggio di quello Monti e di quello Letta. Solo pochi giorni fa, parlando della finanziaria, Padoan e Renzi, la illustravano come prodromo di un 2015 di svolta, con un Pil in crescita dello 0’6% almeno e con tutti gli indicatori macro in forte accelerazione.

Noi, assieme ad altri fuori dal coro, abbiamo scritto che non è vero, non è così, non sarà così, in queste ore a partire dall’Istat, cominciano a girare voci e dati diversi. Non fossero bastate, al Premier e al Ministro le brutte figure sui numeri 2014, si permettono di insistere con previsioni da scolaretti presuntuosi e supponenti. Come se non bastasse, dopo che Renzi annunciava per il 2015 una tassa unica sulla casa, più bassa e ricomprendente tutte le folli sigle attuali, il Governo si sta rimangiando l’ennesima promessa consentendo un unico eventuale accorpamento fra Imu e Tasi, che tradotto significa, presa in giro, buffonate, ridicolaggine.

E’ bastato incontrare Fassino, capo dei comuni di tutta Italia, per fare retromarcia e mantenere in testa agli enti locali la facoltà di spennarci in lungo e largo, con acronimi e addizionali da usurai. Eppure il mercato immobiliare è sceso all’inferno, non si compra e non si vende, da quando ogni sorta di patrimoniale ha decapitato uno dei settori più trainanti del Paese. Chi può pensare di comprare un appartamento per garantire un vitalizio allo Stato? Chi lo farebbe sapendo di dover pagare due mutui, uno alla banca per 15 anni ed uno all’agenzia delle entrate per sempre. E’ una vergogna, un insulto al sacrificio di una vita, una offesa al risparmio sudato di milioni di italiani, una coltellata all’idea di investire in una casa per assicurare la famiglia.

Come può ripartire un Paese il cui Governo va ad uccidere proprio quelle caratteristiche economiche della gente, che tanto in passato lo hanno fatto crescere? Siamo stati formiche, con parsimonia e buon senso e il Governo ci rapina i risparmi con le tasse, abbiamo comprato un tetto per il futuro dei figli e il Governo ci obbliga a dargli un affitto neanche fosse lui il proprietario, facciamo una spesa, un investimento piccolo che sia e scattano spesometri e redditometri. Comunque ci si muova e dovunque ci si metta, arrivano le grinfie di un apparato statale, che ci succhia di tutto, per dimostrarci poi con gli scandali quotidiani, che uso faccia dei nostri soldi.

Non ripartiamo e non ripartiremo, perché ce lo impediscono, perché le banche non erogano nulla all’economia reale, perché equitalia e agenzia delle entrate ci perseguitano, perché gli enti locali sono vampiri, perché la burocrazia ci disarma, perché a forza di indecenze la classe politica e dirigente ha sperperato, sottratto, rubato, estorto, ogni risorsa possibile. Non sono stati gli italiani ad accumulare un debito da capogiro, anzi la gente ha messo da parte quel che poteva, non sono stati gli italiani a volere l’euro, non sono stati i cittadini a decidere costi e stipendi della politica.

E’ vero, gli italiani hanno votato quando è stato possibile, l’hanno fatto fidandosi, sperando e credendo che finalmente qualcuno capisse e cambiasse , purtroppo non è stato così e di governo in governo, di promessa in promessa, siamo arrivati sull’orlo del precipizio. E’ ora di urlare basta, basta ai trucchi, agli escamotage elettorali, alle leggi inutili, alle televendite, devono metterci in condizione di ripartire, lavorare, produrre, occupare e consumare, al resto ci pensiamo da soli. Non ci interessa il futuro dell’euro, che è già segnato e la Germania per prima lo sa bene, ci interessa solo e tanto quello dell’Italia, su questo non transigiamo più ed è bene che la politica una volta per tutte, se ne faccia carico!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:05