
Il terzo Governo di Napolitano/Renzi sta svuotando letteralmente l’Italia, facendo fuggire in massa milioni di italiani, precisamente in Inghilterra, in Germania, Svizzera e Francia. Risultano infatti essere già cinque milioni gli italiani residenti all’estero, e le cause sono da rinvenire nella recessione economica, ma soprattutto nella incapacità politica, causa a sua volta dell’incancrenirsi della perdurante disoccupazione. Centomila italiani sono fuggiti solo nello scorso anno, più degli stranieri immigrati in Italia, in media quarantamila e in discesa di numero perché il nostro Paese non è più “attrattivo”, meno che mai economicamente. Questo è il risultato dei tre governi Napolitano – Monti, Letta e Renzi – incapaci di portare avanti una politica economica valida, nella direzione giusta, in Italia come in Europa, dove il semestre italiano alla Presidenza rasenta il ridicolo, se la situazione non fosse drammatica.
Mentre gli italiani scappano, ce ne sono tuttavia alcuni che rimangono volentieri, precisamente quelli per i quali l’Italia è diventata improvvisamente l’insperato Paese del bengodi. Parlo degli italiani che negli ultimi anni dei governi imposti stanno occupando scientificamente tanto quanto rattamente l’intero sistema pubblico italiano, depredandolo. Cosa sono infatti Camera e Senato per i parlamentari di ogni colore politico che oggi lo assediano, quando sino al giorno prima non avevano neanche uno stipendio annuale corrispondente ad un solo mese di stipendio parlamentare. Cosa sono gli enti delle Casse di risparmio se non enti simil pubblici mascherati da simil benefattori, associazioni e fondazioni di fatto private? Le fondazioni senza scopo di lucro nascondono veri e propri patrimoni sostanziosissimi che, formalmente prive di scopo di lucro, sono invece lucrosissime, soprattutto per chi le amministra, ne fa parte e le gestisce.
In Italia molto gira intorno alle fondazioni, si guardi a quella del Monte dei Paschi di Siena, come in altre in cui alla amministrazione sono soggetti improbabili, testadilegno e prestanome cosiddetti, con curricula all’evidenza inadatti ma decisamente idonei a mascherare la vera natura e carattere dell’ente e sua gestione. E le società partecipate di un Comune italiano sono pubbliche? Insomma chi paga? Chi dà i soldi? Che soldi circolano? Sono soldi pubblici, dati e ricevuti in un groviglio inestricabile e inspiegabile ai più, gli italiani, costretti infatti a fuggire per vivere. Questi enti producono, sono autonomi economicamente, o prendono soldi dello e dallo Stato italiano?
La Sici, ad esempio, cioè la società delle imprese del centro Italia dovrebbe essere una società privata, ha tuttavia quali soci alcune determinate banche italiane, tipo il Monte dei Paschi di Siena gestito interamente (e come si è visto disastrosamente) dalla sinistra politica italiana. Sono sue socie anche alcune, guarda caso solo alcune, Casse di risparmo, delle quali ci si deve chiedere se siano pubbliche o private. Soldi di tutti o solo loro? Le cooperative sono pubbliche o private? Esse sono il regno dei sindacati di sinistra, dunque si tratta di denari pubblici.
A ciò si unisca la giustizia italiana politicizzata con arretrato inarrestabile, dunque l’impossibilità per una qualsiasi impresa – italiana e straniera – di affermarsi e avere una ragionevole probabilità di giustizia ove sorgano problemi, ed ecco presto spiegata la fuga dall’Italia e dai i governi politici che abbiamo, privi di qualsivoglia responsabilità verso chicchessia, è solo un loro arraffare. Tutto un depredare lo Stato. Chi non se la sente, o non può farlo, fugge a gambe levate. Va a cercare all’estero.
Da noi si dovrebbe fare il gioco inverso, fare tornare chi è andato a lavorare fuori e consentirgli di mettere in ordine e a posto l’Italia, e costringere i parassiti di qui ad andare a cercarsi qualcosa da fare all’estero. Là, però, per vivere, tocca lavorino davvero.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:16