
Uno Stato deve meritare il rispetto dei propri cittadini. Se si viene scelti e nominati a casaccio e si viene messi, senza alcun merito, nei posti di potere - vedi Renzi e compagnia -, non c’è né legittimazione, né rispetto da parte della collettività. Non è dovuto né al governo, né ad alcuna altra istituzione.
Se lo Stato è ridicolo, diventa ridicolo anche lo sguardo di chi guarda che, a ragione, diffida. E oggi il nostro Stato, grazie a Napolitano e ai suoi tre governi Monti, Letta e Renzi, è fortemente ridicolo.
Se per anni si aumenta il debito pubblico e si fa da mamma all’ottantacinque per cento degli italiani, lo Stato è un carrozzone che mette alle basi la propria ridicolaggine e inaffidabilità. Le contestazioni - sacrosante - del corpo di polizia di questi giorni, sono la spia, affatto nascosta, della mancanza di legittimazione dell’attuale terzo governo Napolitano. Se da presidio a difesa della legalità lo Stato diventa lo zimbello in cui sono gli stessi poliziotti a vedere che a tenere le redini e a comandare ingiustificatamente sono soggetti senza capo né coda, come sono Matteo Renzi e i suoi ministri, lo Stato ne è screditato e delegittimato, autorizzando i cittadini ad acclamare a gran voce chi invita a fregarsene e fare come gli pare. Se la Costituzione viene costantemente violata e non rispettata dalle istituzioni e dallo stesso Presidente della Repubblica, quale rispetto si può esigere da parte dei cittadini? La Lega di Matteo Salvini riceverà una valanga di voti, al prossimo “giro” elettorale, e questo nonostante Salvini e gli astrusi viaggi in Corea del nord. Più Renzi viene tenuto dov’è, più è evidente che scredita le istituzioni e la sua non legittimazione, e aumenta il consenso per “altro”. Silvio Berlusconi è lì che aspetta. Il cadavere sta per scorrere sul fiume. Il centro/centro destra dovrebbe nel frattempo individuare, fuori dalle sue fila (chi si è allineato al berlusconismo non è in grado di rappresentare quello spazio elettorale proprio perché tratto da quelle “fila”), a chi tendere il testimone. Ci vuole un imprenditore/imprenditrice, un libero professionista, meglio se del nord Italia, l’Italia produttiva, laico, liberale, che abbia “bazzicato” la politica senza avere ricoperto grandi ruoli, che prenda il testimone della laicità liberale e vada a occupare l’immenso spazio lasciato tra gli italiani da Berlusconi. D’accordo con Berlusconi.
Uno Stato come quello italiano che paga fior di miliardi all’Europa e poi manda un soggetto senza senso e senza idee che ripete a vanvera qualsiasi cosa purchessia a rappresentare l’Italia in Europa, condanna se stesso a non essere credibile e sostanzialmente a fare ridere l’intero mondo alle sue spalle. Infatti ci ridono dietro.
Le istituzioni non sono tali per diritto divino ma perché credibili, efficaci e funzionanti, di conseguenza meritevoli di rispetto. Perché un poliziotto italiano dovrebbe chinarsi e sottostare a ministri lì per caso e per di più incompetenti? Perché un magistrato non dovrebbe montarsi la testa e credere di essere di più e meglio di un ministro scelto da Renzi sapendo e vedendo benissimo che quello non ha alcun senso e merito? La responsabilità politica di Giorgio Napolitano è grande. Di fatto, ha delegittimato le istituzioni italiane, screditandole con le sue scelte scellerate in Europa. Affossata l’Italia, ci ha affossati in Europa. Credibilità, affidabilità e conseguentemente rispetto sono tutte coordinate mancanti a questo attuale governo Renzi, come a tutti i governi di Napolitano - Monti e Letta -. È la stessa presidenza della Repubblica che, ad esempio, trincerata com’è da sempre - insieme a tutto l’apparato amministrativo burocratico - a mantenere i propri privilegi e garanzie a danno della collettività italiana, impedisce, sostanzialmente delegittimata, ogni possibilità e opportunità di crescita in grado di creare benessere al Paese.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:16