
Marco, ce lo hai fatto sapere tu che il tuo polmone destro ed anche il tuo fegato sono stai colpiti “dalle attenzioni” di quel maledetto signore, quello che non lascia scampo per intenderci. E già questo basterebbe. Però poi ci fai anche sapere che vuoi passare allo sciopero della sete e questo, lo sai benissimo caro Marco, te lo hanno sconsigliato pure i medici.
Dai, ti scrive uno che (da fumatore e con gli avi che mi hanno detto addio tutti per il medesimo motivo) è consapevole di essere destinato anch’egli alle “attenzioni” del maledetto. E per la verità, ti confesso, mi spavento di più a pensare alle eventuali cure (al solo vedere un camice bianco mi fotto dalla paura nonostante l’età avanzata) che non al termine dei miei giorni: eutanasia? Ebbene, io dico sì!
Però Marco ti invito ad aprire quel tuo “cilindro” di radicale, laico, libertario e liberista e trova un’altra forma di battaglia per protestare contro quella vergogna nazionale ed internazionale costituita dalle condizioni che vivono i detenuti nei penitenziari italiani. Per piacere, te lo chiede uno che tu non sai forse neppure chi sia, ma che per anni ha anche avuto la “doppia tessera” (ricordi il periodo?): non aiutare il maledetto signore ed aiuta invece noi a combattere ma da vivo. È un po’ brutale e te ne chiedo scusa.
Lo so, l’ho letto e la tua affermazione la trovo meravigliosa: “Non mi dolgo di come il caso mi ha trattato e mi tratta”. Non serbi rancore nemmeno verso il destino non proprio benevolo nei tuoi confronti e forse non sei mai stato in grado (sono le tue battaglie che lo dimostrano) a serbar rancore nei confronti di chicchessia.
Dai Marco, l’acredine che non hai mai avuto verso gli altri non riversarla su te stesso. Siamo in molti ad avere bisogno di Marco Pannella, delle sue idee, delle sue battaglie.
Dai Marco, apri ancora quel tuo cilindro, grazie.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:20