
Come ogni anno, a luglio, la comunità di esperti e consulenti del settore si è riunita nella Sala della Regina di Montecitorio per ascoltare la relazione del presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani. La presentazione è stata introdotta dal discorso di Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, che ha colto l’occasione per mostrare le proprie preoccupazioni per un mondo in constante cambiamento e ha offerto spunti di riflessione.
La presidente ha ribadito la centralità dell’Agcom, in quanto il settore delle comunicazioni impatta sui processi di formazione dell’opinione pubblica e quindi sulla democrazia. “Le telecomunicazioni” – ha sostenuto – hanno pagato il prezzo della crisi. Ci si augura che le nuove tecnologie non portino nuove esclusioni. Il divario digitale rappresenta il nuovo volto della disuguaglianza. In tal senso fondamentale è il ruolo che deve assumere la scuola per combatterlo”.
La piena cittadinanza non può prescindere dalla cittadinanza digitale. Di fronte alle nuove minacce della rete in termini di “predazione selvaggia” dei dati personali e finanche di furto dell’identità, Boldrini ha insistito sulla necessità di regole certe “che siano in grado di salvaguardarci dall’invadenza degli Stati, così come dagli Over the Top, che promettendoci tutto gratis entrano nelle nostre case e controllano le nostre vite”.
Davanti a fenomeni di violenza e oscenità verso le donne, discriminazione verso le minoranze, la presidente ha invocato una costituzione per internet, tema più volte richiamato negli anni da Stefano Rodotà. In relazione a ciò, ha annunciato l’istituzione di una Commissione di studio mista, costituita da esperti, parlamentari, rappresentanti degli operatori e cittadini che possa elaborare proposte e linee guida da discutere attraverso un ampio processo di consultazione pubblica.
Altro tema cui la presidente ha prestato importanza è stato quello del pluralismo informativo. Ha manifestato la preoccupazione per i cali di fatturato dell’editoria quotidiana e periodica, così come dell’emittenza locale. “Sono voci che si stanno spegnendo, rendendo più povera l’offerta informativa necessaria in ogni democrazia”.
Infine, per quanto riguarda il servizio pubblico radiotelevisivo, Laura Boldrini ha espresso la soddisfazione per la decisione di anticipare il rinnovo della concessione Stato-Rai (altrimenti fissato per maggio 2016). “È fondamentale – ha commentato – una ristrutturazione del servizio pubblico, che sia davvero in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, per i benefici che questo può portare anche all’innovazione del Paese”. A conclusione del suo pensiero, Boldrini si è augurata che le forze politiche sappiano partecipare al dibattito facendo un passo indietro e liberandosi della “logica spartitoria”, capaci di guardare a un orizzonte più ambizioso e riflettendo su come una Rai rinnovata possa contribuire a offrire un Paese “più moderno, aperto, inclusivo, curioso, che rifiuti gli stereotipi e sia capace di guardare oltre il cortile di casa”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:14