
Che il ministro delle Finanze ed il Premier continuino a parlare di diminuzione delle tasse è sinceramente offensivo ed anche irritante per tutti. Infatti, sentire queste dichiarazioni da parte di chi in quattro mesi non ha fatto altro che bastonare di ulteriori e vergognose imposte gli italiani, non può che peggiorare il clima nei confronti del fisco.
Come se non bastasse, non ci si rende conto e qui sta tutto il paradosso, che il peso complessivo è da tempo oltre ogni ragionevole sopportabilità, dunque non può che produrre effetti negativi e devastanti sul Pil e sul comportamento dei contribuenti. Il mercato immobiliare, per via della Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) è al limite del disastro, crollati investimenti, compravendite, indotto. I consumi continuano a scendere ed il sostegno alla domanda interna regredisce progressivamente. I risparmi, con la mattata che sta per abbattersi sulla testa di tutti gli italiani, cercheranno vie di fuga, deprimeranno i mercati e le iniziative di breve medio periodo. Da ultimo i mille nuovi balzelli succhiasangue che nascosti tra le pieghe di ogni provvedimento vengono quotidianamente emanati, non faranno altro che colpire a morte ogni residuo tentativo di ulteriore consumo della gente.
Tutto ciò, non solo è spudorato e sfrontato, ma anche demenziale dal punto di vista economico. Non può esserci futuro, sviluppo e crescita in un Paese che terrorizza fiscalmente i suoi cittadini, sferzandoli ed ossessionando come bestie da soma. Infatti, il rapporto fra Stato e contribuenti è a dir poco esplosivo. Anche qui l'ipocrisia della politica e la sua falsità nel gestire la fiscalità è intollerabile e negletta. Si favoriscono indulti si svuotano le prigioni di scippatori, spacciatori e delinquenti, si rimborsano i criminali, in nome della giustizia penale, dei vincoli Ue e della umanità penitenziaria, ma sul fisco nulla.
Da questo punto di vista, non si ha il coraggio di emanare al meno per le piccole liti (fino a 50mila/100mila euro) che sono la parte maggiore dell'enorme contenzioso, un provvedimento di azzeramento e chiusura, possibile e ragionevole. Bisognerebbe capire che una pacificazione non solo consentirebbe di incassare ciò che rischia di essere perduto per sempre, ma riporterebbe serenità e disponibilità nelle aziende e nelle famiglie. Da noi non si andrà da nessuna parte, anzi, si peggiorano le cose con novità, che non esistono, non funzionano, non risolvono, come il modello pre-compilato. Una simile iniziativa inserita nel nostro antagonista e persecutorio sistema fiscale, non potrà che generare altro contenzioso col rischio veramente dì condurre la gente alla rivolta. Per finire, si martella l'opinione pubblica con l'evasione, che certamente va combattuta e ridotta al lumicino, ma vergognosamente ci si dimentica di porgere una mano e offrire una via d'uscita a milioni di italiani, che sono in guerra col fisco senza essere evasori ma più semplicemente impossibilitati a pagare questo più quello.
L' Italia va male, malissimo e il rischio è di sfondare il muro della sostenibilità del debito, dei parametri, della spesa ed il 2014 sarà negativo ancora. È ora che la politica ed i politici dopo averla distrutta e rovinata con decenni di scandali, disonestà, ruberie e corruzioni, portandola al collasso, si metta una mano sulla coscienza e operi una pacificazione fra le parti vera, profonda, totale. Se non lo farà, stavolta, il tempo per recuperare, con tutta probabilità le verrà giustamente e severamente negato da tutti gli italiani.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:01