Bellezza della Politica   Restiamo “Tra di noi”

“Noi” è una parola, uno spazio, un tempo, una rivoluzione. È la forma-sostanza di una “togetherness” che la società degli adulti nemmeno concepisce. E fa tesoro delle straordinarie potenzialità del tutoraggio. Noi dunque vuol dire: adolescenti e bambini.

Ed entriamo in tackle dentro questa invenzione “sociale” provocando il lettore, chiunque esso sia, così: stiamo proponendo una scelta di vita che non esitiamo a dire diventerà “di moda” fin dall’inizio. Che dunque avrà il valore aggiunto dell’attrazione, del “gioco”, offrendo alla comunità nientemeno che il piacere di imparare-insegnare giocando.

Gli adolescenti insegnano ai bambini e così imparano il piacere e il compito della responsabilità. Proviamo così. Il programma nasce proprio nei mesi estivi, anche in questo caso trasformando il “sacrificio” del non andare in vacanza in un grande gioco-piacere, più bello delle vacanze. Si concretizza in un tangibile e solido sistema di corsi a tempo pieno per l’intera durata della vacanza dalla scuola, e poi la meraviglia è che potrebbe continuare come “part-time” nei mesi riservati alla cosiddetta “scuola dell’obbligo”. Il programma deve essere realizzabile in qualsiasi luogo e, ovviamente, in qualsiasi ambiente sociale: dal quartiere cittadino fino al piccolo villaggio. Non occorrono edifici appositi, anzi sarà bello che persone amiche offrano e mettano a disposizione uno spazio decoroso. Il “luogo” formale sarà ovviamente la Rete. Noi sappiamo quali sono i modelli, i riferimenti metodologici e perfino gli istituti ai quali attingere per una prima e semplice “guida operativa”. E, con l’aiuto di alcuni maestri del tutoraggio scolastico responsabile, avvieremo la sperimentazione del “prendersi cura” dell’apprendimento dei bambini da parte degli adolescenti, nella sfida vera e propria di non imitare in niente gli standard dell’insegnamento tradizionale.

La didattica s’imparerà nello scambio. Lo scambio non accadrà grazie ad un metodo, ma sorgerà dal reciproco ascolto: l’ascolto dell’informazione generale incamerata dagli adolescenti e dai bambini. Gli adolescenti faranno valere i codici giovanili condivisi e fatti propri, ma non daranno per noti e già “superati” i nuovi codici che si stanno affermando nell’universo infantile. Il primo risultato dello scambio sarà la condivisione del piacere della scoperta, il gusto dell’ignoto, il godimento del sapere. Passaggio fondamentale per avviare una prima produzione di cose, oggetti, segni e invenzioni gratificanti, in termini di: scrittura, disegno, costruzione, espressione, narrazione, affabulazione e argomentazione. Ma il risultato più emozionante e seducente - sia per gli adolescenti “insegnanti” sia per i bambini “allievi” - sarà la percezione, la sensazione e il sentimento di stare vivendo e facendo qualcosa che gli insegnanti adulti non sanno e/o non possono fare.

In particolare, alcuni momenti della scuola “Tra di noi” realizzeranno quella formazione interdisciplinare, dunque quella chiamata al pensiero relazionale e creativo che la scuola italiana nega, anzi impedisce per legge. Adolescenti e bambini, insieme, impareranno a stabilire rapporti con la vita reale rompendo da subito la barriera tra il Momento dello studio e il momento della vita. Si divertiranno al pensiero non più proibito che “le capre si moltiplicano eccome con i cavoli”! E magari scopriranno la libera follia di Dostoevskij, che chiedeva all’amico Lev Sestov: “Perché, se due più due facesse cinque, non sarebbe bello?”.

Facciamo due esempi facili dell’insegnare-apprendere “Tra di noi”: matematica + musica + disegno, oppure, geografia + geometria + corpo umano. Ma come si fa? Si mette allo studio questo progetto facendo un primo programma. Si elabora il programma come uno start-up di marketing, affinché se ne possano valutare e calcolare i feedback (ritorni) sia economici sia istituzionali. Si individuano alcuni partner ideali o comunque co-interessati. Ad esempio: una casa editrice multimediale, un’istituzione del tipo “campus opus dei”, Google e/o Facebook, una compagnia tipo Telecom e/o competitors, una multinazionale “Food & Drink”, una compagnia di sportwear.

Si sta alla larga dal mondo politico italiano, ma non si può non tener conto che lo sponsor ideale, anzi dovuto, di un simile progetto, è il Governo europeo, previa messa a punto dello start-up e dei suoi ritorni; meglio se, per cominciare col piede giusto, limitati ad una precisa area di una regione italiana.

(continua)

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:01