A Palazzo Vecchio   si sceglie il dopo-Renzi

C’è una sfida che Matteo Renzi non vuole assolutamente perdere: quella per la carica di primo cittadino di Firenze. Il Premier e segretario del Partito democratico ha mobilitato tutto il “circo magico fiorentino” in favore di Dario Nardella, per bloccare l’offensiva di Grillo che lo vuole portare al ballottaggio con la candidata pentastellata Miriam Amato.

Renzi aveva già blindato Nardella nel momento in cui si era dimesso da primo cittadino di Palazzo Vecchio per la scalata a Palazzo Chigi, usando un meccanismo tecnico-amministrativo per farlo partire in pole position nelle elezioni comunali dopo la breve esperienza di sindaco-pro tempore. Poi è arrivato il crescendo di Grillo che ha scosso le acque dell’Arno fino a far parlare i sondaggisti di un clamoroso testa a testa. Le Comunali trascinate cioè dall’uragano Grillo delle elezioni europee.

Da quando (1993) è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco nel 1995 è diventato primo cittadino l’indipendente di sinistra Mario Primicerio, alla guida di una coalizione Pd-Rifondazione comunista-Verdi-Laburisti, battendo l’ex sindaco socialista Giorgio Morales. Nel 1999 i Democratici di sinistra scelsero Leonardo Domenici, che superò al primo turno Franco Scaramucci di Forza Italia. Domenici venne confermato sindaco fino al 2004. Nella sfida del giugno 2009 Matteo Renzi ottenne solo il 47,4 per cento dei voti (98mila al primo turno) e il 59 per cento circa al ballottaggio, fortemente insidiato dall’ex portiere della Fiorentina e del Milan, Giovanni Galli, che arrivò a 68mila voti (40,5%).

In sostanza, la granitica “roccaforte rossa” è stata via via erosa negli anni, anche se il margine tra centrosinistra e centrodestra resta intorno a 30mila voti in una città di 366mila abitanti. Il candidato Dario Nardella (Pd), docente di legislazione dei beni culturali all’ateneo fiorentino ma nato a Torre del Greco nel 1975, è convinto di passare al primo turno. Lo schieramento è ampio, ma a sinistra ci sono vari candidati: Sel presenta il 29enne consigliere comunale Tommaso Grassi, il partito comunista dei lavoratori schiera Attilio Armando Tronca. Altre due liste di sinistra sono guidate da Laura Bennati e Cristina Scaletti, ex assessore regionale alla Cultura. Per il Movimento 5 Stelle la candidata Miriam Amato si è distinta nelle classiche battaglie grilline anti-inceneritori, anti-ogm in agricoltura. Ha dietro di sé un movimento strutturato che ha eletto in città l’onorevole Alfonso Bonafede.

Il centrodestra, nonostante gli sforzi di Giovanni Galli e Massimo Parisi, si presenta agli elettori diviso in tre tronconi. Il raggruppamento più consistente è quello guidato da Marco Stella, con una decennale esperienza d’opposizione a Palazzo Vecchio. Esperto in marketing, 43 anni, sta presentando un programma basato sui problemi sociali, a partire dalla necessità di azzerare la Tasi sulla prima casa, presentando un progetto concreto di recupero dei fondi (586 milioni di multe da riscuotere, milioni versati a pioggia a fondazioni amiche degli amici di sinistra, 44 milioni di Tares non pagati, 15 milioni di affitti comunali non riscossi, eliminazione degli incarichi esterni a chiamata). È sostenuto da Forza Italia, Lega Nord e Lista Galli. Il secondo schieramento è quello composto dal Nuovo Centrodestra e Udc che schiera Gianna Scatizzi, 53 anni, presidente di Artex e di Confartigianato imprese Firenze. Terzo candidato a sindaco di centrodestra è il parlamentare di Fratelli d’Italia Achille Totaro, due volte senatore con An e Pdl e due volte consigliere regionale. Per i Repubblicani è sceso in campo l’impiegato comunale Paolo Manneschi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:08