Elezioni Europee: Berlusconi in pole

Piaccia o no, dai confronti elettorati di questi ultimi giorni, è emerso che Silvio Berlusconi si stacca dagli altri. Per capacità e concretezza.

Che Silvio fosse di spessore diverso si sapeva, ma che dopo i recenti problemi personali e di Forza Italia riuscisse così tanto e così bene a mantenere un passo di gran lunga migliore colpisce e non poco. Peccato che un personaggio come lui, in molte e difficili occasioni, abbia subito troppo la suggestione dei consigli di uomini che, solo apparentemente, gli stavano vicino. Se avesse fatto di testa sua, probabilmente le cose e la sorte di questi ultimi anni di politica italiana sarebbero stati diversi.

Nonostante ciò, è davvero possibile che il futuro del Paese si determini intorno alle prossime sue mosse, a partire dal dopo-Europee. Infatti, comunque vada per Forza Italia, che certamente non sfigurerà, Berlusconi sarà l’unico in grado di soccorrere Matteo Renzi di fronte alle conseguenze del risultato elettorale.

Il Premier ed il Partito Democratico, alle elezioni europee, non otterranno un successo strepitoso; anzi, si ritroveranno Beppe Grillo ad un’incollatura e alla testa di un movimento di italiani, giustamente infuriati, che metterà alle corde il capo dell’Esecutivo. Renzi dopo il voto sarà più debole ed esposto alla fronda interna, perciò l’unico in grado di blindarlo non potrà che essere Berlusconi. È di tutta evidenza quanto dovrà costare al Premier il sostegno pieno di Forza Italia. Costerà il prezzo di tutte quelle scelte che, per tracotanza e supponenza, Renzi scioccamente non ha voluto fare. Saranno quelle scelte che gli italiani chiedono disperatamente da tempo, di cui hanno un diperato bisogno e che Berlusconi conosce e interpreta magistralmente. Il risultato finale sarà dunque una lenta e progressiva sconfitta di Renzi e della sua chiacchiera inutile e una contemporanea risalita del Cavaliere e della sua perspicacia.

Del resto il giovane Matteo, con il pallino in mano in tre mesi, non ha fatto altro che tassare, illudere e spremere un’Italia furibonda. Il precipitato di questa politica vecchia, sbagliata e miope, è che ad un passo dal voto europeo tutti gli indicatori sono peggiori di quelli annunciati con spocchia e supponenza dal Premier e dalla sua corte. Aver pensato che la trovata elettorale degli 80 euro bastasse ad invertire la tendenza è stato puerile, antieconomico e socialmente ingiusto. Comunque sia, il treno di Renzi è ormai lanciato, si fermerà tra pochi giorni e con tutta probabilità la stazione non sarà accogliente.

In questo quadro e con tali presupposti si tornerà alle elezioni politiche quasi certamente nel 2015 e ancora più possibilmente senza l’Italicum. E a quel punto la sconfitta di Renzi sarà definitiva. Diranno che siamo dei gufi, ma noi che non siamo scienziati e viviamo la vita di tutti i giorni, sentiamo sulla pelle l’aria che tira. Solo Renzi non l’ha percepita, altrimenti avrebbe “gufato” anche lui.

L’Italia è un Paese straordinario, gli italiani anche, è davvero ora che venga restituito loro quel futuro e quella speranza che decenni di cialtronerie, scandali e sperperi di una politica disonesta gli hanno estorto e portato via.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09