Sassari e Alghero,   centrodestra rimonta

Il centrodestra tenta di prendersi la rivincita in Sardegna. Si vota per i sindaci e i Consigli comunali di 19 dei 377 municipi della regione, tra cui due capoluoghi: Sassari (130mila abitanti) e Alghero (circa 41mila abitanti). I risultati delle elezioni regionali del febbraio scorso hanno messo in evidenza una profonda sfiducia degli elettori nei confronti della politica. Non si è recato alle urne il 52,2 per cento degli aventi diritto al voto. Il nuovo governatore di centrosinistra, l’economista Francesco Pigliaru, si è fermato al 42 per cento, che in base alla legge elettorale gli ha consentito di avere il 60 per cento dei seggi (36 su 60). Sconfitto l’esponente del centrodestra Ugo Cappellacci, che ha pagato lo scandalo dei rimborsi facili che in verità ha coinvolto tutti i gruppi.

A Sassari (una volta politicamente egemonizzata dalla famiglia Segni) la scelta del primo cittadino si presenta incerta ma il Partito Democratico (Pd) e il centrosinistra devono fare i conti con la fine della gestione Gianfranco Ganau, sindaco dal 2005 per due mandati ed ora passato in Regione. Prima di lui c’è stato il quinquennio di Gianvittorio Campus di Alleanza nazionale (An), che era riuscito a battere la coalizione guidata dal Partito Democratico della Sinistra (Pds). A raccogliere l’eredità di Ganau il Pd ha scelto l’agronomo Nicola Sanna, appoggiato da una coalizione con in testa l’Italia dei Valori del parlamentare europeo uscente Gian Maria Uggias, da Sinistra ecologia libertà (Sel) e da liste civiche.

Le primarie del Pd hanno lasciato strascichi polemici: Sanna superò l’avvocato Angela Mameli per una trentina di voti. Il programma si articola in 12 punti con l’obiettivo di creare sviluppo e occupazione attraverso iniziative che possano attrarre investimenti e migliorare il comparto turistico. Per dare a Sassari il ruolo guida del nord-ovest della Sardegna ci vuole altro, ribadiscono gli esponenti del centrodestra. Dei sei aspiranti alla carica di primo cittadino la più combattiva è Rosanna Arru, che guida uno schieramento unito al contrario di quanto avviene in altre parti. Donna estranea alla politica e dirigente scolastica dell’Istituto agrario, il suo progetto si basa sulla necessità di incrementare i servizi per l’infanzia anche con l’uso di nuovi modelli di accoglienza come nidi di famiglia, sostegno alla natalità, strutture comunali per favorire lo sviluppo di culture di solidarietà. “Una Sassari a misura di famiglia come base di partenza di altri interventi. Nicola Sanna – osserva – è la continuità della gestione Ganau che in 9 anni non ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale”.

Gli altri concorrenti sono Maurilio Murru per il Movimento 5 Stelle, Nicola Lucchi, ex Dc del gruppo Segni, Antonio Cardin del Partito Sardo d’Azione e l’indipendentista Cristiano Sabino. Centrosinistra diviso ad Alghero con il Pd che ha candidato a sindaco Enrico Daga mentre Mario Bruno, figura di spicco del Pd algherese e consigliere regionale, si presenta a capo di una lista civica. Corre da sola anche Fiorella Tillocca (Sel). Su queste divisioni conta di inserirsi Maria Grazia Salaris, l’ex assessore della giunta di Marco Tedde, sindaco dal 2002 al 2012 guida una coalizione composta da Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Partito d’Azione (che hanno firmato un documento congiunto in cui vengono evidenziati i danni provocati dalla giunta di centrosinistra di Stefano Lubrano che si presenta alla guida del Patto Civico e che aveva provocato la nomina del commissario straordinario Antonello Scano dal novembre 2013). Candidato a sindaco per il Movimento 5 Stelle è Graziano Porcu, il quale ha organizzato una campagna elettorale imitando i banchetti dei Radicali.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:04