Renzi rincorre, Grillo scappa

A questo punto è inutile che Matteo Renzi tenti la disperata rincorsa a Beppe Grillo, anche perché il problema non è il comico genovese ma la rabbia degli italiani. L’affabulatore fiorentino comincia a capire che non tira una bella aria, soprattutto per il futuro del Governo, ma di tempo per fare ne ha avuto e l’ha sprecato in chiacchiere. Del resto, con quello che succede ogni giorno e con le esasperazioni accumulate, il M5S non può che avere buon gioco.

Silvio Berlusconi è tornato ad essere in sintonia con la gente. Renzi continua a tassare ed a credere che gli italiani siano schiocchi. Risultato: Grillo andrà bene, forse molto bene, Berlusconi recupererà, mettendo un’ipoteca sulla maggioranza e Renzi, vada come vada, si troverà con una fragilità maggiore e con gli italiani infuriati. Tutto ovvio, tutto previsto, a nulla sono valsi suggerimenti, appelli e segnalazioni. Renzi, in piena sindrome napoleonica, ha pensato bene di alzare la tasse, con la vergogna dei risparmi e di concedere solo a chi voleva lui il beneficio degli 80 euro in busta paga. Come se non bastasse, tutto quello che aveva garantito di fare in poche settimane, sta fermo, inchiodato, perché i conti non tornano.

Come sempre i nodi arrivano al pettine, il bluff e il gioco d’azzardo non hanno mai pagato, figuriamoci oggi! La gente ha capito bene cosa succederà tra uno o due mesi, quando dovrà mettere mano al pagamento delle tasse.

Alle elezioni europee, ammesso che il Partito Democratico superi il 30%, si ritroverà ad un’incollatura Grillo e Berlusconi e a quel punto, per blindare un Governo più debole, dovrà chiedere aiuto al Cavaliere e per Renzi, Verdini o non Verdini, saranno dolori. Saranno dolori, perché Berlusconi è sempre Berlusconi e dall’interno del Pd si scateneranno le voci del dissenso. Comunque vada e comunque scelga, Renzi pagherà i suoi limiti, le sue arroganze, la sua vecchia demagogia e inizierà una discesa che potrebbe essere, nemmeno, tanto lenta, E alla fine della fiera, chissà se, quando sarà, si arriverà ad uno scontro fra i Berlusconi (Silvio o Marina) e Grillo. Incredibile? Impossibile? Forse, ma spesso i leader del Pd, per far finta di non capire, hanno imbestialito la gente e disastrato i conti del Paese.

Sembra davvero che alla sinistra post-comunista la storia non abbia proprio insegnato nulla, nulla in materia fiscale e di pacificazione fiscale, nulla in materia di mercato del credito e del lavoro e ancora nulla sulla importanza della casa per gli italiani. Che resta da dire? Nulla, tutto già detto. Arrivano le Europee, che segneranno (anche) il futuro interno dell’Italia. Siamo sicuri che i cittadini faranno sentire la loro voce e siamo ancora più sicuri che, questa volta, sarà una voce grossa.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:02