
In Molise si vota in 61 dei 134 comuni della regione, tra cui il capoluogo Campobasso (50mila abitanti) e Termoli (seconda città sull’Adriatico di 33mila abitanti). In Basilicata vanno alle urne i cittadini del capoluogo Potenza (66 mila abitanti). Le realtà politiche sono diverse ma vanno sempre più uniformandosi non essendo capace il centrodestra di trovare unità d’azione tra le diverse anime.
A Campobasso il sindaco uscente è Luigi (Gino) Di Bartolomeo, classe 1943, che nel 2009 distanziò sia Massimo Romano dell’Italia dei Valori di Di Pietro sia l’ex leader del Partito Democratico, ex sindaco, consigliere regionale e deputato Augusto Massa. Questa volta Di Bartolomeo tenta il bis, ma pur essendo un politico di lungo corso la strada per Palazzo San Giorgio è in salita. La sua coalizione ha perso strada facendo molti esponenti che all’ultimo momento sono passati al centrosinistra, tanto da essere costretto ad effettuare un precipitoso rimpasto. Contrariamente agli altri politici, Di Bartolomeo non perde mai la calma e il sorriso. Ha liquidato la defezione di 12 consiglieri della sua maggioranza con un dantesco “non di curar di loro ma guarda e passa”. Si sono accasati con il centrosinistra? Bene, tanto negli ultimi tempi chiedevano solo posti di lavoro per sé e per i loro familiari invece di pensare per la città, è stato il commento dell’ex presidente della Regione, senatore forzista ma prima democristiano.
Il suo bilancio è fatto di opere e progetti realizzati. Pochi lo criticano sul piano amministrativo. La sua stagione volge però al tramonto, salvo un’impresa dell’ultima ora basata sulle sue grandi doti di mediatore. Di fronte ha uno schieramento di centrosinistra compatto sul nome di Antonio Battista, che ha vinto le primarie del Pd con circa 1500 voti sui quasi 5mila che sono andati a votare (superati Bibiana Chierchia, Michele Durante e Augusto Massa). Lo appoggiano 11 liste ma quel che più conta è che ha dietro di sé tutti i big molisani del Pd: dal presidente della Regione Frattura alla segretaria Michaela Fanelli, dai deputati Roberto Ruta e Danilo Leva fino ai consiglieri regionali. L’incognita, più che dal Movimento 5 Stelle che candida a sindaco Roberto Gravina, può venire dal Polo civico di Michele Scasserra e Massimo Romano, il cui progetto trova consensi anche in Giuseppe Saluppo che potrebbe aggregarsi al ballottaggio.
A Termoli in amministrazione commissariata si sfidano Michele Marone di Forza Italia/Fratelli d’Italia, l’esponente del centrosinistra Angelo Sbrocca, il pentastellato Nicola Di Michele, per il Nuovo centrodestra Di Brino e ancora Remo Di Giandomenico. A Potenza dopo due mandati da sindaco esce di scena Vito Santarsiero e il Pd lo rimpiazza con l’avvocato Luigi Petrone a capo di uno squadrone di 21 liste e 650 candidati. Nelle elezioni regionali del 20 novembre del 2013 il centrosinistra vinse con Marcello Pittella, anche se l’astensione toccò punte molto elevate. Il centrodestra è diviso: Michele Cannizzaro guida la coalizione con Nuovo centrodestra-Forza Italia-Berlusconi per Potenza, mentre Dario De Luca corre per Fratelli d’Italia-An e liste civiche. Per il Movimento cinque stelle si presenta come candidato sindaco Savino Giannizzari. Gli altri due personaggi che aspirano alla carica di primo cittadino sono Giuseppe di Bello per Liberiamo la Basilicata e Roberto Falotico per l’Italia dei valori e Nuova Repubblica. Il Tar ha escluso Dino De Angelis di Azione civica e riammesso la lista della sinistra per Potenza.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:07