
Da settant’anni il Pci-Pds-Pd è al potere a Reggio Emilia. Questa volta le forze d’opposizione sperano di portare il candidato sindaco Luca Vecchi che ha preso il posto di Graziano Delrio, diventato sottosegretario a Palazzo Chigi del Governo Renzi, al ballottaggio. Lo spiegamento di forze è ingente, hanno deciso di fare campagna elettorale i big del Partito Democratico: Pierluigi Bersani, Alessandra Moretti, Paolo De Castro. Il motivo? La granitica macchina organizzativa della sinistra teme defezioni a causa del malcontento nei confronti degli amministratori dopo i due terribili terremoti del 2012 e del 2013. La ricostruzione, nonostante l’alacrità e le buona lena dei privati, non ha soddisfatto e ancora molti problemi sono aperti.
Era il 21 giugno dell’anno scorso quando una fortissima scossa (grado 5,2 della scala Richter) di terremoto, ondulatoria, seminò alle 12,33 il panico a Reggio Emilia. Pochi secondi e la terra tremò, case, negozi, capannoni lesionati. Paura anche in altri comuni e soprattutto a Parma e Modena. Era la secondo volta. Un anno prima a maggio il sisma era stato ancor più gravoso: 28 morti, 397 feriti, danni provocati in 57 paesi. Migliaia di unità abitative, immobili per uso produttivo, commerciale, uffici, depositi danneggiati più o meno gravemente. I provvedimenti emessi dagli istituti di credito per le riparazioni ci sono stati ma non sempre tempestivi e adeguati. La Regione è stata anche indotta a organizzare “una giornata per dire grazie” ai 3500 volontari e rappresentanti della Protezione civile che si sono impegnati e messi all’opera fin da subito dopo i due eventi sismici. Dopo l’incredulità, lo smarrimento, il caos, la stanchezza, la ricostruzione per vincere la battaglia di non aver più paura delle proprie case. Gli eventi hanno trasformato il dolore in coraggio. I cittadini di Reggio (164 mila) e di Modena vanno alle urne per rinnovare i due Consigli comunali. Il candidato del Pd Luca Vecchi ha inventato 13 tavoli su altrettanti argomenti per dialogare con i cittadini, ricalcando la “Leopolda” di Renzi per una campagna elettorale innovativa. Un viaggio ambizioso, inficiato da conflitti d’interessi..
Innovativa però anche la campagna elettorale del candidato della Lega Nord Gianluca Vinci, che per protesta ha iniziato il percorso lungo l’ex tangenziale a bordo di un trattore. “Dopo 70 anni di governo della sinistra – osserva il candidato – la città è distrutta come la tangenziale, problema che l’amministrazione ha sempre tenuto nascosto, come tanti altri a partire dalla sicurezza”.
Per la corsa di primo cittadino alla sala del Tricolore il centrodestra presenta Donatella Trampolini, classe 1971, prima infermiera e poi imprenditrice dell’azienda del marito Manzini con 8 negozi, 100 dipendenti e presidente provinciale della Confcommercio. È appoggiata da una lista con 17 donne e 15 uomini, in rappresentanza della cosiddetta società civile e produttiva. Per il Movimento 5 Stelle come primo cittadino scende in campo Norberto Vaccai, che ha in lista Silvia Incerti, protagonista di un calendario di ragazze reggiane senza veli dal titolo “Sexpolitik”. A Modena vecchie glorie e novità è il mix con il quale si presenta Forza Italia con il professore di diritto del lavoro Giuseppe Pellacani, 46 anni, per battere l’esponente del Pd Giancarlo Mazzarelli. Qui c’è la novità Carlo Giovanardi con il partito di Alfano che non ha voluto correre con la coalizione di centrodestra. I candidati a sindaco sono 9, tra cui il grillino Bortolotti e Stefano Bellini della Lega.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:03