
In Umbria vanno alle urne i cittadini di 68 dei 92 Comuni della Regione, tra cui Perugia e Terni ed altri 11 municipi con una popolazione superiore ai 15mila abitanti.
La sinistra storicamente ha fatto sempre il pieno, solo Bastia Umbra (22mila abitanti) e Orvieto (21mila) hanno due sindaci esponenti del centrodestra: Stefano Ansideri e Antonio Concina. In questa tornata c’è interesse per i risultati che otterrà il Movimento 5 Stelle, che secondo gran parte dei sondaggi dovrebbe diventare la seconda forza politica in Umbria, con la possibilità di andare al ballottaggio con il suo candidato sindaco. A Perugia (163mila abitanti) il primo cittadino uscente Wladimiro Boccali non poteva ripresentarsi avendo già svolto due mandati e così alle Primarie del Partito Democratico si sono presentati il renziano Giacomo Leonetti (diventato anche segretario regionale del Pd ottenendo il 64% dei 12.642 iscritti, appoggiato anche dalla presidente della Regione Catiuscia Marini), Stefano Fanelli (ex segretario della sinistra giovanile) e lo spoletino Juri Cesarini dell’area Civati.
Non è stato difficile per Leonetti vincere la battaglie per la candidatura a sindaco, partendo quindi favorito nella corsa a Palazzo dei Priori (nella foto). Il centrodestra si è logorato tra divieti e contrasti, nonostante l’arrivo in Forza Italia della paracadutata Catia Polidori e di Rossi alla guida del Ncd. Dopo settimane di accesi dibattiti e di giornate di tensione per la sfida a Legnetti è stato scelto il giovane avvocato Andrea Romizi, consigliere comunale forzista e il cui nome è stato “frutto di una difficile e accidentata convergenza tra le parti da cui è stato fatto partire il progetto per rifondare la città economicamente, socialmente e culturalmente”. Una scelta congrua l’ha definita Pietro Laffranco, da anni sulla breccia e figlio di Luciano presidente degli universitari del Fuan, per riaccendere la speranza di un cambiamento.
Il Movimento 5 Stelle presenta alla carica di primo cittadino Cristina Rosetti. A Terni (109mila abitanti) l’esponente del Pd Leopoldo Di Girolamo corre per il secondo mandato avendo riportato il 95% delle preferenze nell’assemblea di partito. Nel centrodestra il tentativo di impedirne il bis è stato affidato all’avvocato Paolo Crescimbeni, ex commissario Inpdap, alla guida di una vasta coalizione di centrodestra e ritenuto dopo aspre polemiche e divisioni il candidato migliore che si potesse scegliere tra partiti amici-rivali.
Il Movimento 5 Stelle ha scelto con le “comunarie” Angela Trenta, una giovane professoressa alle prime esperienze politiche. A Orvieto si presenta per il secondo mandato Antonio Concina, classe 1938, che sarà contrastato da Giuseppe Germani (Pd), che ha vinto le primarie con 1.100 voti su Antonio Taddei, e dall’avv. Lucia Vergoglia del M5S che porta avanti la battaglia per l’abolizione di Equitalia, giudicata “una mostruosa macchina schiaccia-diritti”.
A Foligno tutti e due principali schieramenti hanno incontrato delle difficoltà nella scelta del candidato sindaco. Nel Pd alle primarie ha vinto il sindaco uscente Nando Mismetti sull’assessore di Sel, Elisabetta Piccoletti. Forza Italia alla fine schiera il capogruppo Riccardo Meloni. Fausto Savini per i pentastellati tenta la sorpresa. A Spoleto per il centrosinistra si ripresenta il sindaco uscente Daniele Benedetti, per i grillini corre Guido Grossi, mentre il centrodestra anche nella città del Festival si è spaccato con Forza Italia da una parte e Ncd dall’altra.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:04