Amministrative 2014 4mila Comuni al voto

Chiusa la presentazione delle liste elettorali, prende il via la campagna per le amministrative. Si voterà (per risparmiare) soltanto domenica 25 maggio, in contemporanea con l’apertura dei seggi per i 73 europarlamentari italiani dei 751 del Parlamento di Strasburgo. I ballottaggi si terranno l’8 giugno. Alle urne due Regioni: il Piemonte dopo lo scioglimento decretato dall’annullamento delle precedenti elezioni e gli scandali per i rimborsi a 53 consiglieri di tutti i gruppi, e l’Abruzzo dopo le dimissioni del governatore Gianni Chiodi travolto dalle inchieste giudiziarie sui rimborsi del finanziamento pubblico e dalla “scappatella” sentimentale con la signora della stanza 114 dell’hotel “del Sole”, a Roma.

Non si voterà per le Province in scadenza (in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione sono diventate enti di secondo livello). Saranno prorogate fino al 31 dicembre e svuotate delle competenze che saranno svolte dalle Regioni e dai Comuni. Le vicende politiche ed economiche di questi ultimi mesi hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale facendo passare in seconda fila le questioni locali. Si tratta invece di un avvenimento di rilevanza, perché occorre rinnovare i sindaci di oltre 4.100 degli ottomila Comuni italiani, per un totale di quasi 2 milioni di abitanti.

La Regione Piemonte vanta 4 milioni e 375mila cittadini, l’Abruzzo un milione e 315mila. I Comuni con meno di mille abitanti sono 3.860, 220 quelli con una popolazione superiore ai 5mila e 27 i Capoluoghi di provincia. Se l’attenzione maggiore si è concentrata su Firenze (366mila abitanti) che deve scegliere il successore di Matteo Renzi (in pole position c’è Dario Nardella) e su Bari per sostituire il sindaco Michele Emiliano, c’è da tenere conto che le città al di sopra dei 100mila abitanti sono molte: Bergamo, Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Perugia, Terni, Potenza. Si voterà anche a Campobasso, capoluogo del Molise, il cui sindaco Gino Di Bartolomeo era stato eletto nelle liste del Popolo della libertà.

A livello amministrativo va tenuto presente che nel 2014 sono stati istituiti, per accorpamenti o fusioni, 24 nuovi Comuni che eleggeranno il sindaco per la prima volta e che 11 Municipi del Trentino Alto Adige votano il 4 maggio. Norme speciali sono previste per le 10 città metropolitane: Roma, Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria. Palermo fa storia a se stante in base all’autonomia della Regione Sicilia. Tra le altre città chiamate a rinnovare il sindaco e l’amministrazione comunale ci sono Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Cremona, Pavia, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino, Teramo, Caltanissetta, Tortolì in Sardegna.

Per i Comuni al voto è considerata la nuova popolazione legale risultante dal censimento del 2011, che determina le modalità di voto (turno unico o ballottaggio) e il numero dei consiglieri e degli assessori (stranamente cresciuti alla faccia della riduzione dei costi della politica). In base alla legge Delrio del 7 aprile 2014, i seggi da consigliere sono aumentati di 13.488 unità e quelli da assessore di 2.612. L’anno scorso di maggio vennero rinnovati sindaci e consigli di 719 Comuni tra cui Roma, Ancona e altri 19 capoluoghi di provincia. Per le elezioni di quest’anno è la Lombardia la regione con il maggior numero di Comuni al voto: 1.043. Dei tre capoluoghi coinvolti, a Bergamo, Pavia e Cremona si ripresentano i sindaci uscenti del centrodestra.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09