
La diplomazia e i militari sembrano tornare nell’ombra, in questo mese di cento anni fa. Dopo i conciliaboli e le riunioni ministeriali di febbraio, che hanno avuto luogo un po’ dovunque ma soprattutto in Russia, la parola passa ai giornali, che si interessano di problematiche civili e di scandali, più che della corsa agli armamenti delle principali nazioni europee; ma il fuoco cova sotto la cenere…
1 marzo 1914: Fra i risultati delle guerre balcaniche, terminate l’anno scorso, la costituzione del nuovo regno di Albania, poco gradito alla Serbia (sempre in cerca di un accesso al mare) e alla Grecia. Quest’ultima, nonostante le smentite ufficiali, sostiene le rivendicazioni degli Epiroti, che rifiutano di diventare Albanesi.
2 marzo: Grande manifestazione patriottica di studenti francesi (accompagnati da numerosi adulti, di tutti gli schieramenti politici) a Parigi, in place de la Concorde, davanti alla statua dedicata alla città di Strasburgo, capitale dell’Alsazia, ceduta dalla Francia alla Germania, insieme alla Lorena, a seguito del Trattato di Francoforte del 1871. Nonostante l’atteggiamento complessivamente pacifico dei governi francesi, la componente nazionalista e “irredentista” in Francia è ancora molto forte.
7 marzo: Sbarca a Durazzo il Principe Guglielmo di Wied, nominato dalle grandi potenze Principe d’Albania. È un nobile tedesco, non gradito alla maggior parte della popolazione locale. Le rivolte interne e lo scoppio della Grande Guerra porranno fine alla sua sovranità, di fatto il 3 settembre 1914 e formalmente il 31 gennaio 1925. Nello stesso giorno i giornali francesi riprendono gli allarmi lanciati dalla Kölner Stadt-Anzeiger (“Gazzetta di Colonia”) e da altri quotidiani tedeschi sulla politica di armamenti della Russia, che ritengono diretta ad un’azione offensiva contro la stessa Germania e l’Austria Ungheria. La tesi sostenuta dai periodici francesi è che in realtà la Russia cerca solo di difendersi, e che le condizioni delle sue forze armate sono ancora assai precarie.
8 marzo: Mentre la spia tedesca Eva Ornetter si vanta delle sue gesta in Francia, le femministe tedesche, nel corso della “Giornata della Donna”, chiedono il diritto di voto. Lo otterranno solo 4 anni dopo, il 12 novembre 1918, a guerra ormai finita (e perduta).
10 marzo: Le “Suffragette” inglesi, invece, si dedicano a gesti clamorosi. Una di loro danneggia gravemente una tela di Velasquez (Venere allo specchio) alla National Gallery di Londra, accusando il quadro di essere offensivo della dignità femminile. Nello stesso giorno, in Italia, Giovanni Giolitti, non potendo più contare su una solida maggioranza, si dimette da Presidente del Consiglio dei Ministri. Si apre una crisi politica che avrà pesanti conseguenze sulla successiva posizione dell’Italia nella prima guerra mondiale. Ancora il 10 marzo, sulla rivista francese Le Petit Journal, sotto la firma di “Colonel X” esce un articolo a favore della Legge che prolunga a tre anni il servizio militare in Francia, per bilanciare il numero di uomini sotto le armi nell’Impero tedesco.
14 marzo: Serbia e Turchia firmano il Trattato di pace che pone fine in tutto e per tutto alle guerre balcaniche… in attesa di una tempesta ben maggiore che sta per scatenarsi su tutta l’Europa.
16 marzo: La moglie del ministro delle finanze francese Joseph Caillaux uccide Gaston Calmette, direttore del giornale Le Figaro di Parigi, con sei colpi di revolver. Particolare inquietante, il revolver è della stessa marca, la Browning, e probabilmente dello stesso modello dell’arma che sarà utilizzata da Gavrilo Princip per uccidere pochi mesi dopo a Sarajevo l’erede al trono imperiale d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando, e la moglie di questi, la contessa Sophie Chotek. La signora Caillaux non sopportava gli attacchi del direttore al marito, che la coinvolgevano pesantemente perché basati sulla corrispondenza amorosa tra lei e il coniuge, quando entrambi erano sposati con altre persone. Il dramma occuperà le prime pagine dei giornali francesi anche nei giorni cruciali che precedono lo scoppio della guerra, distraendo fortemente l’opinione pubblica dall’imminente catastrofe. Secondo alcuni, la rovina politica di Joseph Caillaux, conseguente al processo della moglie, priverà la Francia di uno dei pochi uomini di Stato in grado di evitare la guerra. Gaston Calmette muore durante la notte tra il 16 e il 17 marzo.
18 marzo: In Irlanda, gli unionisti diretti da Edward Carson si oppongono ad ogni progetto di autonomia, sia pure parziale, dell’Irlanda rispetto al Regno Unito. Figura assai controversa, Carson è stato l’artefice della rovina di Oscar Wilde, in quanto avvocato del marchese di Queensberry che aveva accusato il poeta di sodomia.
21 marzo: S’insedia il primo Governo di Antonio Salandra. Conservatore, proposto dallo stesso Giolitti che è ancora a capo della maggioranza parlamentare, Salandra diverrà fautore dell’ingresso dell’Italia nella guerra a fianco dell’Intesa contro gli Imperi centrali, nel 1915, e sarà costretto a dimettersi il 10 giugno 1916 a causa dell’offensiva austriaca nel Trentino (la Strafexpedition). Nel dopoguerra, si sposterà su posizioni decisamente di destra, sino ad appoggiare apertamente l’ascesa al potere di Benito Mussolini.
25 marzo: Ancora Le Petit Journal pubblica un articolo sull’interesse di ciascun grande paese europeo al mantenimento della pace.
27 marzo: A Bruxelles si compie con successo la prima trasfusione di sangue non direttamente da donatore a paziente. Il dottor Albert Hustin si avvale del citrato di sodio come anticoagulante. Purtroppo, le tecniche di conservazione del sangue per effettuare trasfusioni non dirette saranno perfezionate solo verso la fine della prima guerra mondiale, e moltissimi feriti non potranno usufruirne. Anche per questo, le perdite umane saranno particolarmente alte durante l’imminente conflitto.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09