Saline Joniche, lettera a Scilipoti

Caro Senatore Scilipoti, se per un illustre eurodeputato, di origini molisane, eletto nella Circoscrizione meridionale, si è potuto dire “Patriciello, chi?”, sottolineando la sua totale assenza dal territorio che lo aveva espresso, per te la cosa sarebbe non credibile dato che la sinistra avendo saputo presentarti come emblema della migrazione politica, e avendoti dipinto, tra l’altro, come una specie di macchietta, ti ha reso abbastanza famoso.

Non mi azzarderei, quindi, a dire renzianamente: “Scilipoti, chi?”, anche perché l’atteggiamento della sinistra ti aveva reso simpatico al popolo moderato tanto da spingerlo a difenderti senza alcuna remora. Ma adesso sei riuscito a bruciare quel credito che ti era stato concesso, assumendo posizioni che ti hanno portato ad entrare a gamba tesa in un dibattito che da anni impegna la politica calabrese, dimostrando la tua incompetenza in materia, come si evince da ciò che dici quando pronunci solo frasi ad effetto. In parole semplici, dimostri di non conoscere affatto l’argomento energia, pur atteggiandoti a grande conoscitore dello stesso.

In una delle iniziative politiche, tenutesi in Calabria, durante le quali hai preso la parola, non condividendo le tue posizioni sulla centrale a carbone di Saline Joniche, ti ho avvicinato per dirti che avevo avuto la sensazione, escludendo la malafede, che non avevi tutti gli elementi per esprimere un giudizio ponderato e che, forse, era opportuno documentarsi bene, trattandosi di argomento delicato e da non affrontare alla carlona. Mi hai risposto che eri disponibile a parlarne, ma sto ancora aspettando che ciò possa verificarsi.

Lo faccio quindi ora, dopo le tue esternazioni, con questa lettera aperta ben sapendo che in poche righe non sarà facile farti capire l’errore fatto che, per marcare una tua presenza sul territorio, ti ha portato a sposare appieno le paure diffuse a piene mani da ambientalisti che rifiutano tutto e costruiscono le proprie fortune politiche terrorizzando la gente. Si tratta degli stessi che, non potendo negare l’importanza dell’energia nelle società moderne che ci aiuta a vivere meglio dei nostri nonni, si rifugiano nelle cosiddette energie rinnovabili. Questo rifugiarsi, non privo di malafede, fa passare le energie rinnovabili come il toccasana che potrebbe risolvere definitivamente la rinuncia al nucleare, al carbone, al gas, all’idroelettrico.

Può sfuggire agli sprovveduti, mio caro senatore, ma non deve sfuggire a te che sei stato investito di ruoli pubblici. Ti rammento che per i pannelli fotovoltaici sono stati spesi 70 miliardi per ottenere una produzione pari a quella che sarà prodotta dalla centrale di Saline che costerà un miliardo e 500 milioni che, tra l’altro, sono soldi di provenienza privata. In tempi di spending review non mi sembra poca cosa bloccare uno sperpero, ancora in corso per altri 240 miliardi nei prossimi vent’anni, che aiuta solo gli affaristi e la ‘ndrangheta e non risolve la carenza d’energia che penalizza le nostre imprese.

Ma sarebbe anche salutare se tu ti leggessi bene le motivazioni che sono alla base del sequestro della Tirreno Power, dove è scritto nero su bianco che quella centrale non rispettava i limiti imposti dalla legge per le emissioni, e che sarà “liberata” quando questi limiti saranno ripristinati con la contemporanea riattivazione dei controlli pubblici. Come vedi, caro Scilipoti, non si è trattato del sequestro di una centrale a carbone, ma del sequestro della centrale sita a Vado Ligure.

Tu invece, forte di una notizia di sequestro collegata a morti per tumori per una, per quel che dice la Magistratura, scorretta utilizzazione degli impianti, e con falsi dati sulle emissioni, vorresti sequestrare anche la centrale di Saline spegnendo sul nascere l’ipotesi di un futuro diverso per la zona meno sviluppata della Calabria. Ti guardi bene, però, dal richiedere la chiusura di tutte le centrali a carbone, in Italia e in Europa. Sarebbe come voler sequestrare le automobili che circolano al Sud perché con alcune di esse (i cui guidatori non rispettano le prescrizioni del codice della strada) si provocano, giornalmente, al Nord come al Sud, gravissimi incidenti stradali con morti e feriti.

E tu dovresti rappresentarci? Suvvia, senatore, per fare ciò che fai tu e l’onorevole Patriciello non c’è bisogno di alte capacità, basta accodarsi ai luoghi comuni e sfruttare le giustificate paure sui tumori, diffuse senza un minimo di cautela da ambientalisti scatenati. Per far questo è facile arruolare politici di casa nostra, direttamente qui in Calabria. Non te ne avere a male, ma sei tu che te la sei cercata spinto da un protagonismo fuori luogo.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:13