
Giorno dopo giorno vengono a galla tutte le esagerazioni di Renzi. I temi improvvisamente, da immediati, diventano lunghi ed ipotetici, le cifre si avvitano su se stesse, le certezze si trasformano in ipotesi di lavoro. Del resto immaginare che tutti i Governi precedenti, con molti ministri in comune, fossero stati così sbadati da non capire quanto facili fossero le soluzioni, francamente è puerile.
Renzi troverà gli stessi problemi, le stesse difficoltà se non di più, visti i suoi atteggiamenti un po’ guasconi che non aiutano. Il primo ad accorgersene è stato il Presidente Napolitano, che da grande capitano di lungo corso comincia ad insospettirsi sulle reali possibilità del giovane Matteo di condurre la legislatura in acque tranquille e temperate. Napolitano, infatti, non volendo (giustamente) far precipitare il Paese in un’ennesima e pericolosa tornata elettorale, ha puntato su Renzi, raccomandandogli però una serie di cose che, al contrario, il Premier si è ben guardato dal seguire. Troppa esibizione, troppa presunzione, troppe date, troppe soluzioni vendute per certe, per non irritare opinione pubblica e chi la vede e la sa più lunga del primo ministro.
Comunque sia, oramai la frittata è fatta, gli interventi ci sono stati e hanno scontentato mezza Italia, innervosito i sindacati e gli imprenditori, per non parlare di quello che potrà succedere in Senato sulla legge elettorale. In Europa nulla è cambiato, checché se ne dica, Merkel e compagni non modificano indirizzi e rigore, obbligandoci come sempre a dire obbedisco come Garibaldi. A tutto ciò si aggiunge, in questi giorni, la complicazione Berlusconi, per via della sentenza sulla interdizione che purtroppo non semplifica le cose e la vita del Governo. Non che Berlusconi non abbia una parte di ragione, non tanto sulla sentenza, ma sull’atteggiamento evidentemente persecutorio nei suoi confronti.
In questo quadro poco brillante, l’Italia si avvia alle elezioni europee nel pieno di una crisi economica, con tanti dubbi e poche certezze. I risultati di maggio saranno importantissimi e segneranno sicuramente uno spartiacque, probabilmente determineranno il futuro del Governo e della legislatura. Se Renzi e Pd dovessero ottenere successi e consensi in crescita, pur con qualche cambio di rotta , Premier e maggioranza andranno avanti per la loro strada. Viceversa, se dovessero vincere gli euroscettici, Grillo e soprattutto Forza Italia, allora sarebbero dolori e stravolgimenti. La scommessa, insomma, è grande. Ecco perché, forse, una maggiore sobrietà ed attenzione alle difficoltà di tutti e non solo di una parte, sarebbero state consigliabili al Premier.
Tutto questo il Presidente Napolitano lo sa bene e immaginiamo che si sia preparato alla doppia evenienza. Comunque sia dopo le Europee conosceremo il nostro futuro, anche se meglio sarebbe stato adottare subito quei provvedimenti che ben si conoscono e che purtroppo mancano clamorosamente all’appello di Renzi.
Il Paese arranca ed il contrasto fra Stato e contribuenti aumenta pericolosamente, altrettanto aumenta l’esasperazione dei disoccupati e le difficoltà delle aziende. Aumentano vertiginosamente liti e contenziosi con il fisco e con la pubblica amministrazione, tutto insomma si spinge verso il limite di sopportazione. Gli italiani vogliono risposte e fatti ne hanno bisogno più dell’aria e prima che sia tardi, forse per questo le elezioni di maggio sono ancora troppo lontane.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:08