La standing ovation per il ministro Boschi

È bella, è giovane, si presenta e parla bene, e dice pure cose sensate. Ma, soprattutto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi è garantista, un motivo di più per piacerci. La guardi mentre pronuncia un intervento, pensi a Rosy Bindi e non puoi che tirare un sospiro di sollievo.

L’avete sentita l’altro giorno? “Non chiederemo le dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia”, ha detto riferendosi ai quattro sottosegretari del Partito Democratico (Umberto Del Basso de Caro,Vito de Filippo, Francesca Barracciu e Filippo Bubbico) ai quali qualcuno ha chiesto di dimettersi dai rispettivi incarichi di Governo solo perché sono in corso su di loro delle indagini. Brava la Boschi, con noi sfonda una aperta aperta, anzi spalancata. La seppelliremo con una marea di applausi a scena aperta!

Ma il ministro è andata anche oltre: “Abbiamo giurato sulla Costituzione, che contempla il principio fondamentale della presunzione di innocenza; l’avviso di garanzia è un atto dovuto a tutela dell’indagato e non una anticipazione della condanna”. Per noi garantisti fino al midollo, le parole pronunciate dalla titolare del dicastero che cura i rapporti con il Parlamento rischiano di provocare uno stato orgasmico permanente. Roba da standing ovation: tutti in piedi e giù applausi a non finire.

Ma, il ministro ci scuserà per il contrattempo, prima di partire con la chilometrica ovazione, vorremmo porle un quesito: che andava cercando quell’Antonio “Tonino” Gentile?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:04