
Nuovo messaggio sul caso No Tav. Un “cattivo maestro preoccupato”, così si è firmato, ha inviato una lettera alla redazione di Repubblica di Torino in cui sostiene di aver visto circolare in Valle di Susa il documento dei Nuclei Operativi Armati (Noa) recapitato mercoledì scorso all’Ansa. L’anonimo autore - si legge nelle pagine locali del quotidiano - sostiene anche che “in valle sono sempre di più quelli che si rendono disponibili ad andare dietro” ai metodi di chi predica la lotta armata.
Allegata alla lettera, riferisce Repubblica nelle pagine locali, c’era la prima parte del documento dei Noa in cui si teorizza il passaggio alla lotta armata in valle. Mancava invece il terzo foglio, quello con l’elenco delle persone da colpire. Non è la prima volta che il “cattivo maestro preoccupato” scrive alla redazione torinese di Repubblica. In una precedente lettera, inviata la scorsa estate, l’anonimo autore scriveva che in Valle di Susa agiscono personaggi “che non avevo mai visto dalle nostre parti”. Persone venute da fuori per pianificare “un attacco nei confronti di un politico torinese” e che dichiaravano che “le armi sono a disposizione”.
“Continuando ad arrestare e denunciare - si legge ancora nella lettera - non si stronca il movimento, semplicemente si spingono i giovani verso le sirene della violenza”. Al cattivo maestro preoccupato il quotidiano replica ricordando che “per fermare la violenza è sufficiente non praticarla”. “Isolare i violenti - scrive Repubblica - dovrebbe essere un imperativo generale, sia dei favorevoli sia dei contrari” all’opera. “Ma il movimento No Tav - si chiede l’autore dell'articolo - è oggi in grado di farlo?”. Intanto l’altra notte una serie di scritte inneggianti il corteo No-Tav organizzato per oggi a Milano sono state scritte con vernice spray sui muri di una serie di media cittadini.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:02