
Una nuova strage (politica) di San Valentino? E sì, a quanto pare. Per fortuna i “cadaveri” illustri sono solo quelli del Partito Democratico, in cui si è consumato - in ossequio alla ricorrenza della Festa degli Innamorati - il massacro di un… amore!
Gli illusi ancora continuano a chiedersi: “Ma perché non ci mandano a votare?”. Per (almeno) due ottimi motivi. Il primo riguarda le spoglie del Porcellum, incamerate dal Consultellum, per cui, se proprio volessimo contarci, lo potremmo fare comodamente con il proporzionale puro, per trovarci il giorno dopo le elezioni con un sistema politico letteralmente “balcanizzato” e ingovernabile. Il secondo, invece, ha un carattere molto più materiale! Oggi, con qualsiasi sistema elettorale vigente, il clima arroventato della crisi politica ed economica - che sta bruciando le speranze di rinascita dell’Italia - favorirebbe le forze anti-euro (Forza Italia, M5S). Prospettiva, quest’ultima, che l’Europa e i nostri creditori internazionali non possono permettersi. Un istante dopo il voto, infatti, l’Italia si troverebbe di fatto insolvente.
Quindi, direi che l’operazione-Renzi si presenta come un Giano bifronte: da un lato, con l’improvvida cavalcata di Matteo, si tenta (un po’ disperatamente) di rinviare di molto la partita delle urne. Dall’altro, con il nostro “Enfant Prodige” in campo, ci si propone di dare avvio al programma di iniziative di Governo, tutte lacrime e sangue, così come richiesto dalla Bce con la sua famosa lettera del 2011. Tuttavia Renzi sa di muoversi sul filo del rasoio per aver saltato il passaggio elettorale, che lo pone allo stesso identico rischio del dimissionario Letta: perdere, in ogni momento, la poltrona di primo ministro per non aver saputo realizzare le riforme richieste. La sua, occorre pur dire, è una maggioranza artificiale costruita nelle cripte dei palazzi romani. È opinione comune che i suoi attuali alleati in Parlamento molto probabilmente non esisterebbero più se si tornasse al voto.
Allora: Renzi Premier piace o no ai “poteri forti”? Dipende.. Volendo fare dello spirito, si potrebbe dire: “C’è posta per te, Matteo! Rileggiti bene la lettera della Bce del 2011. O fai quel che ti dicono Draghi-Merkel, o andrai presto a casa anche tu insieme alla tua maggioranza di plastilina!”. Delfino-Alfano lo sa e tenta il pieno dei gettoni di presenza nel nuovo Governo Renzi, per giocarselo alla slot elettorale del 2015. Perché quello è il vero orizzonte temporale limite di mr. Matteo. E poi, non è forse vero che a noi italiani piacciono da morire le slot elettorali? Ci annoiamo così tanto quando un Governo rischia di durare per un’intera Legislatura! Ma io ho vissuto quasi mezzo secolo sotto il dominio di Dc, Psi e Pci. Come potrei mentire ai più giovani? Sono un giornalista “minoritario” (ma non… minorato) e quindi non ho nessuno che mi abbia messo (né mi metterà) sul suo libro- paga. Anch’io sogno di fuggire via, perché l’Italia di oggi è un Amore (a proposito di S. Valentino!) da incubo! E per di più ho le mani vuote e nulla da offrire, se non un po’ di conforto intellettuale.
Quindi, miei cari giovani in cerca di futuro, preparatevi: i soliti noti stanno per regalarci un altro teatrino d’avanspettacolo con il “Renzi I”. L’intera opera buffa durerà ancora molti mesi (tutta a nostro danno) e sarà messa in scena dalla solita, sciagurata compagnia di migliaia di attori (tutti i parlamentari italiani) che faranno i soliti giochini feudali per ingraziarsi i favori del reuccio di turno o dell’eterno suo avversario, l’Imperador (mediatico). Delle sorti dell’Italia, a quanto pare, non interessa proprio nulla a nessuno. Non ve ne siete accorti nemmeno un po’, dopo i giochini di prestigio della svendita di Bankitalia? La prima cosa per la quale la politica doveva interrogarsi (come hanno fatto tutti gli italiani assennati in occasione della conversione del famigerato decreto, che regalava qualche miliardo di euro alle banche italiane sottocapitalizzate) era: “A chi appartiene Bankitalia?”. Al popolo italiano, avremmo risposto in coro tutti noi! Quindi, semmai, ne andava fatta una “Public Company” ad azionariato diffuso! Matteo, fai come Mosè? Perché non parli, a proposito? E Mps? Come intendi regolarla, ora che hai il boccino in mano?
Rivotare? Senza una legge seria sulle “Primarie” obbligatorie? Non serve, secondo me. Anche perché il sogno del cosiddetto “Terzopolismo” è ormai definitivamente tramontato. I ricorsi storici recenti hanno ampiamente dimostrato come sia praticamente impossibile amalgamare, nel breve periodo, movimenti e organizzazioni politiche simili tra di loro, ma con scarsa rappresentatività elettorale. Costruire, a partire da un pulviscolo, un unicum monolitico è particolarmente difficile, in quanto è molto probabile che verifiche elettorali intermedie, rivelandosi fallimentari o nettamente al disotto delle aspettative, provochino scissioni a catena all’interno di una materia politica che non ha fatto in tempo ad addensarsi. Coagulo indispensabile, quest’ultimo, per creare una sola classe dirigente e un unico patrimonio intellettuale, umano (ed elettorale).
Oggi, moltissimi elettori non si riconoscono in nessuno di quei movimenti “frazionisti” che si richiamano al liberalismo economico. Soprattutto chi si astiene, o vota “contro”, si configura come un pianeta a se stante, autonomo e autoreferenziale. Quindi, l’unica forma di attrazione, per lui, non può che essere di tipo “porta-a-porta”, mediatico e/o d’incontro di massa, nelle piazze e negli stadi. Perché, oggi, la militanza e gli iscritti sono merce sempre più rara: l’elettorato si rivela sempre più volatile, libero dai vincoli di appartenenza a una “chiesa” ideologico-politica.
Morale: il logoramento, per il Divo Matteo, inizia già da domani. Intanto, tutti parlano senza mezzi termini di “promesse da marinaio” da parte di Renzi, di cui la più grave è senz’altro quella di aver favorito una nuova crisi extraparlamentare, con l’insediamento di un Presidente del Consiglio per semplice nomina presidenziale, sostenuto da una maggioranza elettorale nata grazie ai giochi di palazzo. Speriamo che non resti solo questo nella storia recente del Pd. Le cartucce, ormai, su quel versante, se le sono sparate proprio tutte!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:13